L’operatrice del 911 chiamò in diretta il supervisore della polizia per denunciare quanto stava accadendo a George Floyd

L’audio è stato pubblicato da Buzzfeed (quella testata che qualche politico italiano vorrebbe ‘retrocedere’ a blog) e mostra ancora una volta una ulteriore responsabilità della polizia nella morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso da quattro agenti il 25 maggio scorso, nel bel mezzo di un fermo a causa di una banconota falsa.

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George Floyd, la segnalazione (inascoltata) dell’operatrice del 911

Stephanie K. Baer · May 25, 2020 Minneapolis dispatcher call

Nell’audio si sente la voce di una operatrice del 911 che, attraverso i propri monitor, assiste in diretta alla scena del fermo di George Floyd. Evidentemente colpita dalla violenza delle immagini, telefona immediatamente al supervisore della polizia di Minneapolis, che riceve la segnalazione: «Può chiamarmi una spia se vuole, ma noi abbiamo le telecamere accese, si sono tutti seduti su quest’uomo, non se è necessario o meno, ma per il momento non mi hanno detto nulla».

La descrizione dell’operazione dei poliziotti su George Floyd

Sono queste le parole dell’operatrice a cui viene spiegato che la manovra è sostanzialmente prassi tra i poliziotti di Minneapolis e non solo. A quel punto, l’operatrice afferma di aver visto raramente questa manovra e, quindi, di aver pensato che fosse qualcosa per cui valesse la pena fare rapporto. In realtà proprio in seguito alla sottovalutazione della segnalazione dell’operatrice, il responsabile della polizia di Minneapolis arriverà sul luogo dell’arresto soltanto 14 minuti dopo la chiamata del 911, quindi troppo tardi per salvare la vita a George Floyd.

John Elder, il responsabile della comunicazione della polizia di Minneapolis, ha rifiutato di rispondere alle domande di BuzzFeed News in merito alla chiamata tra l’operatrice del 911 e il responsabile della sorveglianza degli agenti. Questi ultimi sono chiamati a segnalare dei comportamenti inappropriati da parte degli agenti, soprattutto quelli che fanno ricorso alla forza. Ma, in base alle regole, la misura chiamata di takedown (quella applicata dai quattro poliziotti a George Floyd) non è prevista in questa casistica.

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