Lo studio su «chi fuma si infetta meno» dice l’esatto contrario

Nei giorni scorsi sono comparsi diversi articoli sul tema, ma le ricerche citate dicono l'opposto

02/02/2021 di Enzo Boldi

Da qualche giorno, tra social e testate italiane, sta circolando la notizia di uno studio londinese in cui si afferma questa tesi: «fumare protegge dal Covid». Se ne parlava già all’inizio della pandemia, ma queste informazioni sono sempre state respinte dalla comunità scientifica mondiale. E, udite udite, anche quel che è stato pubblicato nei giorni scorsi ha tutti i connotati di una bufala. Perché la ricerca citata da alcuni quotidiani nostrani, in realtà, dice l’esatto opposto: chi fuma ha un rischio maggiore di contrarre la patologia con sintomi più severi rispetto a quelli di un non-fumatore.

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Ne avevamo già parlato nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno, citando i pareri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi. Già allora tutte le indicazioni, le ricerche e gli studi avevano sottolineato come la tesi «fumare protegge dal Covid» fosse del tutto priva di fondamento. Anzi, ieri come oggi si spiegava che l’assunzione di nicotina non facesse altro che aumentare il rischio di sviluppare una patologia con sintomi più seri e gravi. Insomma, l’esatto opposto di quel che torna a esser condiviso (e pubblicato da alcuni organi di informazione) in questi giorni.

Fumare protegge dal Covid? Cosa dice lo studio

Come sottolinea Butac, i recenti studi citati da alcune testate – in realtà – sostengono la tesi opposta. Si fa riferimento, infatti, alla ricerca pubblicata nel mese di gennaio sulla rivista scientifica Thorax dai ricercatori del King’s College di Londra. E proprio lì è scritto:

«These data are consistent with people who smoke being at an increased risk of developing symptomatic COVID-19»

Cioè: «Questi dati sono coerenti con le persone che fumano hanno un rischio maggiore di sviluppare COVID-19 sintomatico». E da nessuna parte, all’interno dello studio publicato su Thorax, si fa riferimento alla tesi che fumare protegge dal Covid. Anzi, ripetutamente si sottolinea come l’assunzione di nicotina sia dannosa e rischiosa, anche nello sviluppo di una sintomatologia più severa.

La tesi dello studio che smentisce la tesi dei quotidiani italiani

Stesso discorso che troviamo sul sito ufficiale del King’s College di Londra, autore della ricerca fraintesa dai media italiani, in cui si sottolinea: «Alcuni rapporti hanno suggerito un effetto protettivo del fumo sul rischio COVID-19. Tuttavia, gli studi in quest’area possono essere facilmente influenzati da pregiudizi nel campionamento, nella partecipazione e nella risposta. I nostri risultati mostrano chiaramente che i fumatori corrono un rischio maggiore di soffrire di una gamma più ampia di sintomi COVID-19 rispetto ai non fumatori». L’esatto contrario dei titoloni italiani.

(foto di copertina: da Canva)

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