La pazienza di Floris che deve spiegare a Salvini che non è vero che l’Europa ha bocciato il Recovery Plan
Nuovo capitolo dell'eterno botta e risposta tra Giovanni Floris e il leader della Lega
27/01/2021 di Gianmichele Laino
In principio fu «Posso abbassarmi la mascherina mentre parlo con una signora? Ah no?». Ieri sera, durante la puntata di Di Martedì, Giovanni Floris ha dovuto nuovamente controbattere, colpo su colpo, a Matteo Salvini che aveva affermato che l’Europa aveva già bocciato il Recovery Plan. «Lei chiami qualunque corrispondente a Bruxelles o a Berlino – ha detto Salvini sul Recovery Plan – e le dirà che quello che ha mandato Conte è un piano ridicolo».
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Salvini sul recovery plan, la bufala da Floris
Giovanni Floris controbatte: «Ma non è vero che il recovery plan è stato bocciato. È stato già approvato. Il presidente del Parlamento Europeo ha detto di stare attaccati a questo piano». E allora Matteo Salvini prova a buttarla in caciara affermando che «il presidente del Parlamento europeo è del PD». Facciamo una rapida analisi di Fact checking. Chi dei due ha ragione?
Innanzitutto, il piano dell’Italia sui 209 miliardi del Recovery Plan è stato approvato in consiglio dei ministri. È stato uno degli ultimi del Conte-bis, andato avanti con l’astensione delle ministre di Italia Viva, poco prima delle loro dimissioni. La bozza del piano è stata inviata a Bruxelles che non ha avuto particolari osservazioni sul piano italiano, anche perché si tratta ancora di una fase abbastanza preliminare. Il Recovery Plan (o, meglio, il Piano nazionale di ripresa e resilienza – presentato così dal governo italiano) ora deve passare in parlamento, attraverso le commissioni. Queste ultime, in base alle loro relazioni, daranno alcune indicazioni al governo su come approntare il documento definitivo da inviare a Bruxelles che solo allora farà partire un esame formale (ha a disposizione tre mesi di tempo) del piano italiano.
Cosa ha detto finora la Commissione Europea sul recovery italiano
Al momento, si sono avuti soltanto pareri ufficiosi da parte della commissione europea, con il commissario italiano Paolo Gentiloni che ha esposto sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi del recovery italiano. Soprattutto, tra gli aspetti meno forti, aveva sottolineato l’esigenza di legare la bozza italiana a progetti di riforme da realizzare con il denaro in arrivo dall’Europa. Ma aveva esplicitamente dichiarato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza era «una buona base da rafforzare» (18 gennaio 2021). Anche di Gentiloni Salvini dirà che «tanto è del PD?».
In ogni caso, affermare che il Recovery Plan sia già stato bocciato è una bufala.