Emilio Fede e quel «io in galera e i mafiosi in libertà»

24/06/2020 di Enzo Boldi

Emilio Fede non ci sta e passa al contrattacco. L’ex direttore del Tg4 ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in cui si scaglia contro quanto gli è accaduto nel corso della serata di lunedì, quando cinque carabinieri in borghese lo hanno raggiunto all’interno di un ristorante di Napoli mentre era a cena con la moglie. L’accusa, che dovrà essere convalidata oggi dal giudice del Tribunale di Sorveglianza, è di evasione dai domiciliari. Il giornalista, infatti, aveva finito di scontare la sua pena all’interno della propria abitazione di Segrate (in provincia di Milano) e in attesa della destinazione ai servizi sociali, si era recato nel capoluogo campano. C’è chi dice per festeggiare il suo 89esimo compleanno in compagnia della moglie, ma lui sostiene che di trovarsi lì per un consulto medico.

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«L’opinione pubblica è con me e anche qui sotto all’albergo dove sono recluso, il Santa Lucia a Napoli, vista mare, mi dicono che c’è gente che grida: mettono il libertà i mafiosi e in galera Fede, vergogna! Ed è proprio così, una vergogna quello che mi sta accadendo», ha detto Emilio Fede rispondendo alle domande del giornalista de Il Messaggero. Durante questa intervista, più volte l’ex direttore del Tg4 si è interrotto per insultare (a voce) alcune persone che gli stavano inviando, su un altro telefono, alcuni messaggi di insulti e minacce.

Emilio Fede e i mafiosi in libertà

Poi, Emilio Fede ha ricostruito quanto accaduto nella serata di lunedì. Mentre era in un ristorante, a cena con sua moglie, è stato raggiunto da cinque (non sei come invece si diceva ieri) carabinieri in borghese che, come spiega lo stesso giornalista, sono stati molto sensibili: lo hanno chiamato chiedendogli di seguirlo nell’hotel e solo allora, nella hall, gli hanno spiegato la situazione. Dopodiché è stato obbligato, visto il capo d’accusa, a fare rientro nell’albergo in cui sta ancora alloggiando.

Il messaggio Whatsapp al comandante dei Carabinieri

La domanda principale è sull’autorizzazione per quello spostamento dalla provincia di Milano a Napoli. Emilio Fede ha raccontato di aver inviato un messaggio Whatsapp al comandante dei carabinieri di Segrate, in cui gli aveva scritto che doveva recarsi nel capoluogo campano per un controllo da un «bravissimo fisioterapista». A quell’affermazione non è mai arrivata risposta, e l’ex direttore del Tg4 l’ha valutata come un «silenzio assenso».

(foto di copertina: da Tg4)

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