È sempre tempo di switch-off

Cosa succederà esattamente dal 1° gennaio 2023? Il passaggio definitivo alla nuova tecnologia del digitale e gli effetti sui consumatori

25/12/2022 di Gianmichele Laino

Il 20 dicembre 2022 si è consumato un altro piccolo passaggio verso lo switch-off definitivo, deciso in sede Europea, per quanto riguarda il digitale terrestre e – in generale – il mercato televisivo italiano. Un piccolo passaggio, in vista – in verità – di quello decisivo del 1° gennaio 2023: sarà quello il momento in cui le frequenze sulle quali viaggiavano alcuni canali televisivi verranno definitivamente spente, chiudendo la possibilità – a chiunque non si sia adattato per tempo alla novità – di poter usufruire dei servizi di trasmissione.

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Dietro allo switch-off, ci sono diverse motivazioni. La più importante è che le alte frequenze (quelle della cosiddetta banda 700) verranno riservate allo sviluppo della tecnologia del 5G, mentre serviranno – per passare alle frequenze a spettro più ridotto – delle tecnologie che riusciranno a veicolare maggiormente la qualità del segnale di trasmissione. Per questo, i canali in bassa definizione sono stati cancellati, mentre – dal 1° gennaio 2023 – il passaggio si completerà definitivamente. Abbiamo analizzato la tematica dal punto di vista tecnico, ma abbiamo anche preso in considerazione le conseguenze per i consumatori: le principali associazioni, infatti, non sono d’accordo con quanto sta accadendo. Possibile che, in un mondo in cui si utilizza sempre più spesso internet e le varie piattaforme OTT per la fruizione di contenuti “televisivi”, la trasmissione in HD sugli schermi sia ancora prioritaria a tal punto da richiedere all’utente di sostenere delle spese per cambiare televisori o adattare i vecchi apparecchi con un decoder?

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