L’influencer marketing non è semplice unione di «profilo molto seguito» e «prodotto che ha bisogno di visibilità»
Giada e Serena - sui social duemammetrefigli - hanno di recente collaborato con Paramount Pictures per il film appena uscito nelle sale "Tartarughe Ninja Caos Mutante". Ma è mero influencer marketing o serve qualcosa di più per rendere vincente tale unione?
16/09/2023 di Giorgia Giangrande
Giada e Serena sono due persone comuni, con tre figli, due coniglietti e la passione per i giochi da tavolo. Eppure, da qualche anno, la semplicità del loro quotidiano passa anche dai telefoni delle decine di migliaia di persone che seguono i profili social di duemammetrefigli: su Instagram e su TikTok. Il successo dei loro contenuti – reso possibile dalla loro simpatia, creatività e strategia comunicativa – ha recentemente attirato l’attenzione di Paramount Pictures, tramite la mediazione dell’agenzia dPlace, che ha curato la campagna di promozione social del film Tartarughe Ninja Caos Mutante.
Perché il cinema ha bisogno dei social network?
In una precedente puntata di Under The Reels, avevamo spiegato come la tv abbia sempre più bisogno delle piattaforme social, e questo lo dimostra l’interfaccia dei programmi televisivi in onda in prima serata con i banner che invitano i telespettatori a interagire sui vari social network. Vale lo stesso per il cinema? In alcuni casi, sì. Sempre più attori, per esempio, lamentano come le case di produzione tengano in considerazione – anche – il numero di followers nelle fasi di casting e selezione. Selezionare figure che, in fase di promozione, possano dare risonanza a un determinato prodotto audiovisivo grazie alle loro ricche fanbase permette sin da principio di fare una stima del successo che potrebbe avere o non avere. Un po’ come le case discografiche: diversi artisti nel corso degli ultimi anni hanno segnalato le pressioni ricevute dalle loro etichette discografiche del tipo «o realizzi un TikTok virale oppure il tuo nuovo singolo non uscirà».
È come se il panorama dei media oggi fosse un sistema solare il cui sole è rappresentato dai social network, che abbagliano e accecano, ma che attirano ancora tantissimo gli altri pianeti. Nonostante tutti i vari “nonostante” che demoralizzano i creator nel loro lavoro quotidiano: un video che non viene mandato negli Esplora, le stories che vengono oscurate, i profili mandati in shadowban senza poter ricorrere a un’assistenza adeguata.
Ma il cinema, come la televisione, la radio, i giornali, hanno bisogno dei social network e delle figure influenti che «li abitano». D’altronde, se un profilo che seguo assiduamente e di cui ho imparato a fidarmi mi suggerisce di guardare un determinato film, io corro a vederlo. Anche solo per la curiosità di assecondare o smentire le sue affermazioni.
Vi sono «requisiti di idoneità» a cui rispondere per poter promuovere un film?
Ma, allora, basta così poco per convincere noi utenti? Risposta negativa. Dalla selezione accurata del profilo-portavoce può dipendere la credibilità della casa di distribuzione, in questo caso la Paramount Pictures. Per queste ragioni è molto importante che il lavoro delle agenzie di influencer marketing sia accurato, sottile, puntiglioso. Per esempio, perché selezionare la famiglia di Giada e Serena per parlare di Tartarughe Ninja – Caos Mutante? Anzitutto, perché sono una famiglia, dopodiché perché hanno dei bambini appartenenti alla fascia d’età target del film. Ma non solo, Giada e Serena hanno una rubrica legata a film e serie tv. E Giada e Serena sono due tra i tanti genitori che in questi giorni stanno facendo i conti con il #BackToSchool dei loro figli. Poi, hanno una community affezionata, attiva, fidelizzata per cui torna la riflessione di prima: se il consiglio su un film arriva da un profilo che si è guadagnato la mia fiducia, allora assume un valore maggiore che se dello stesso film ne parlasse un profilo che ha sempre disprezzato le Tartarughe Ninja. Per intenderci.
Ed è subito… Reel? Non proprio: la community va preparata e Duemammetrefigli lo sanno bene
Nonostante fossero un profilo di per sé in linea con la campagna di promozione per i motivi poc’anzi descritti, Giada e Serena non si sono limitate a realizzare l’unico contenuto concordato (ovvero, quello per cui – per legge – va apposta la segnalazione dell’advertising), ma ci hanno tenuto a scaldare la loro community già qualche giorno prima: sono andati a vedere il film, ne hanno commentato le scene tramite le stories e hanno risposto a chi – nei DM – poneva loro delle domande.
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A coronare tanta professionalità e serietà – valori fondamentali per chi ritiene la propria attività sui social un lavoro a tutti gli effetti – una giusta dose di simpatia. Il Reel di Giada e Serena ha finora raggiunto le 150mila visualizzazioni e il risultato del loro impegno si sintetizza tutto nel «Vogliamo che le pubblicità le facciate voi» di una loro follower.