La Lega vuole far credere che uno studio di previsione sul coronavirus sia un «piano segreto» di Speranza

Un documento a disposizione del ministero della Salute dal 12 febbraio. Uno strumento di previsione su un possibile scenario della pandemia da coronavirus, visti i primi contagi in Italia (nella fattispecie, la coppia cinese ospitata in un albergo a Roma) e vista la situazione che si stava venendo a creare contemporaneamente in Cina. Uno studio di 60 pagine che il ministero della Salute ritiene essere pieno di modelli matematici per studiare i diversi scenari di una crisi da contagio, compresi quelli peggiori. Adesso la Lega sta cercando di avvelenare il pozzo, affermando che in realtà si trattasse di un documento segreto sul coronavirus.

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Documento segreto sul coronavirus, l’attacco della Lega a Speranza

Il Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che – come da prassi – è presieduto da un membro dell’opposizione, il leghista Raffaele Volpi, ascolterà in audizione il ministro della Salute Roberto Speranza, per chiedergli conto di quel documento che, nel suo scenario peggiore, prevedeva 600mila-800mila morti a causa del coronavirus. Una proiezione matematica che il governo aveva scelto di secretare per evitare di diffondere il panico nella popolazione. Uno scenario che, oggi, con la curva dei contagi in discesa e l’imminente avvio di una fase 2, sembra essere quanto mai ipotetico, visto che il numero dei morti – sebbene gravissimo e tragico – è molto distante da quanto previsto in quel documento.

Prova a spiegarlo lo stesso Roberto Speranza, che ha chiarito come quello studio di 60 pagine abbia aiutato il governo italiano a prendere delle misure di sicurezza che hanno salvato centinaia di migliaia di vite. Lo scenario peggiore, insomma, sarebbe stato previsto in assenza del lockdown e del distanziamento sociale. Un documento non diverso da quello fatto circolare in Gran Bretagna dal Public Health England, che aveva previsto un contagio dell’80% della popolazione senza misure di distanziamento (inizialmente, la strategia di Boris Johnson sembrava andare proprio in quella direzione, con l’ipotesi dell’immunità di gregge).

Cos’era davvero il documento segreto sul coronavirus

Il documento segreto sul coronavirus è diventato l’oggetto principale della propoaganda politica della Lega, con Matteo Salvini che ha chiesto le dimissioni di Giuseppe Conte e ha attaccato direttamente il ministro Speranza: «Se è vero – dice Salvini – che questo piano segreto è stato nascosto dal governo non solo ai cittadini, ma anche ai governatori e ai sindaci, sarebbe di una gravità inaudita». Roberto Speranza, tuttavia, ha spiegato indirettamente che il documento era stato preparato dal ministero della Sanità in collaborazione con lo Spallanzani e con l’Iss e le regioni italiane». Dunque, non è vero – come dice Salvini – che le regioni non sapevano nulla. E inoltre, non c’era nulla da sapere se non che un modello matematico prevedeva, che in assenza di misure forti prese dall’esecutivo di concerto con gli enti locali, i morti da coronavirus in Italia sarebbero stati molti di più.

Eccolo, dunque, il segreto di Pulcinella: una conclusione a cui tutti saremmo potuti giungere con un minimo di sequenzialità logica. La storia del documento segreto sul coronavirus ricorda molto quella del presunto complotto dello stato di emergenza annunciato dal governo il 31 gennaio con scadenza fino al 31 luglio. Anche in quella circostanza, il dito era stato puntato contro il governo che ‘sapeva tutto in anticipo e non aveva detto nulla’. In realtà, i fatti erano ben diversi: a fine gennaio c’erano stati i primi due casi dei turisti cinesi in Italia e, per prassi, lo stato di emergenza viene firmato per i sei mesi successivi, con la possibilità di essere revocato in anticipo.

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