Cosa ci ha raccontato la storia dell’e-commerce nel 2022 (e cosa dobbiamo aspettarci)

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Abbiamo raccolto i dati dell'anno da poco concluso, cercando di capire i trend e le piattaforme più utilizzate

L’acquisto di prodotti (ma anche servizi) online si è acuito con la fase più severa della pandemia Covid-19. Dall’inizio del 2020, anche a causa del lockdown (seguito dal periodo del coprifuoco), moltissimi italiani si sono rivolti – con ancor maggior veemenza – alle piattaforme che permettono di comprare con un solo click. Con il passare del tempo questo fenomeno non è diminuito e anche alcune realtà non-multinazionali hanno appreso al meglio la necessità di potenziare questo servizio per arrivare a un numero sempre più elevato di potenziali acquirenti. Ed ecco che i dati sull’e-commerce nel 2022 (in Italia) hanno confermato questo trend in continua crescita ed evoluzione.



Dati e-commerce 2022, cosa aspettarsi dal prossimo futuro

La nostra indagine sullo stato dell’arte di questo settore che ha i confini sempre più dilatati è partito proprio dai dati e-commerce 2022: dai trend alle piattaforme che hanno incontrato il maggior interessa da parte del pubblico italiano. Prodotti e servizi variegati l’hanno fatta da padroni all’interno dell’eco-sistema digitale con le varie aziende (soprattutto quelle più grandi) che hanno anche ampliato i loro “effetti” puntando sull’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale e sulle video-recensioni che accompagnano i beni in vendita. Ma quando si parla di e-commerce (quindi non solo di vendita di un prodotto, ma anche di consegna in quanto tutto fa parte di questa grande filiera) non si può non far riferimento all’ambiente e alla sostenibilità di un progetto innovativo e al passo con il tempo.

All’inizio di questo approfondimento, il contenitore del monografico di Giornalettismo, abbiamo parlato di pandemia etichettandola come un vero e proprio periodo storico. E proprio a quei mesi difficoltosi per tutto il mondo risale l’idea di Dana Topliceanu che prima ha utilizzato TikTok per mostrare le sue creazioni (borse di tela e astucci con delle stampe che riguardano la salute mentale) e poi ha deciso di aprire uno shop online per vendere i suoi prodotti. Un modello di business che sembra funzionare e che è entrato a far parte di un ecosistema continuamente in evoluzione, le cui dinamiche – come spiegato a GTT da Roberto Liscia, presidente di Netcomm (Consorzio per il commercio digitale italiano) – devono essere chiari a tutti gli attori di questo mondo tra il digitale e il reale (compreso l’obbligo di trasmissione delle fatture all’Agenzia delle Entrate imposto dalla Legge di Bilancio 2023). Questi princìpi sono stati messi in evidenza anche da Ilaria Zanelotti, Director Seller Services di Amazon in Italia, che ha sottolineato come occorra una sempre maggiore collaborazione tra pubblico e privato per esaltare le eccellenze nostrane. Anche nel mondo dei negozi non fisici, ma virtuali.