Amazon: «Rafforzare la collaborazione pubblico-privato per favorire le eccellenze italiane anche nell’e-commerce»

A parlare con Giornalettismo è Ilaria Zanelotti, Director Seller Services di Amazon in Italia

14/02/2023 di Gianmichele Laino

L’obiettivo è quello di favorire sempre di più le piccole e medie imprese italiane, cercando una sponda sempre più concreta nell’apparato istituzionale del nostro Paese. Amazon, indubbiamente, è la realtà internazionale di riferimento per il settore dell’e-commerce ed effettuare una analisi completa di questo mondo senza il suo punto di vista non sarebbe stato possibile. In un’Italia che, anche in questo 2023, si prepara ad affrontare in maniera vivace la sfida della vendita di prodotti e servizi attraverso piattaforme digitali, in un Paese che ha compreso l’importanza di sfruttare delle vetrine internazionali per poter mettere in mostra prodotti anche iper locali, ecco che Amazon – come sta facendo ormai da due anni a questa parte – sta cercando di intercettare il più possibile le esigenze delle piccole e medie imprese. Ilaria Zanelotti, Director Seller Services di Amazon Italia, lo ha spiegato in maniera concreta a Giornalettismo.

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Amazon in Italia e la collaborazione con le PMI e con le istituzioni del Paese

«Quello del Made in Italy – ci ha spiegato – è un tema che sta particolarmente a cuore a noi di Amazon. Questo perché siamo consapevoli del valore che rappresenta, non solo per il nostro Paese, ma anche per tutto il mondo, che riconosce la qualità e l’eccellenza della manifattura e della creatività italiane. Un patrimonio chiave per le imprese del nostro Paese e per la nostra economia, ancor più in un’ottica di internazionalizzazione, dove il digitale rappresenta uno strumento di accelerazione e visibilità fondamentale per il Made in Italy. Grazie all’affiancamento del canale online a quello fisico, molte aziende oggi riescono a esportare con successo oltre i confini nazionali. E noi, come Amazon, siamo davvero entusiasti di poter fare la nostra parte grazie agli strumenti che offriamo e alla visibilità che i nostri negozi online in tutto il mondo riescono a garantire ai nostri partner di vendita».

L’ultimo report che ha fornito Amazon risale al 2021. Dallo studio si evince che più di 10mila delle oltre 20mila PMI italiane che vendono su Amazon ha registrato vendite all’estero per 800 milioni di euro, di cui più di 60 milioni fuori dai mercati dell’Unione Europea. È il frutto di un impegno che affonda le sue radici già nel 2015, quando Amazon aveva creato una vetrina per il Made in Italy su Amazon, che oggi si sostanzia in 17 percorsi regionali dedicati alle eccellenze locali, con oltre 1 milione di prodotti disponibili. L’espansione del made in Italy attraverso l’e-commerce di Amazon è possibile anche grazie a delle partnership che sono state stipulate con agenzie istituzionali.

«Dal 2019 – spiega Ilaria Zanelotti – lavoriamo al fianco di Agenzia ICE nella direzione comune di promuovere il Made in Italy in tutto il mondo. Finora, il nostro accordo, rinnovato a fine novembre dello scorso anno, ha coinvolto circa 2.200 PMI italiane e messo a disposizione dei clienti di tutto il mondo oltre 280mila nuovi prodotti. Ed è proprio al fianco di ICE che abbiamo inaugurato “Amazon Incubator”, un progetto pilota rivolto a più di 100 piccole e medie imprese italiane, per guidarle nel loro percorso di internazionalizzazione attraverso una formazione mirata e personalizzata. Sempre in collaborazione con Agenzia ICE, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, lo scorso 30 maggio abbiamo presentato i primi Made in Italy Days: quattro giorni di offerte, dal 30 maggio al 2 giugno, su migliaia di prodotti originali e certificati Made in Italy». Ciò ha permesso a questi prodotti di raggiungere le vetrine di Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi Uniti e ha avuto anche una connotazione prettamente fisica, con un appuntamento speciale presso l’Ambasciata Italiana a Washington, nel giorno della Festa della Repubblica. L’obiettivo di Amazon – che passa anche attraverso eventi del genere – è quello di far raggiungere alle aziende italiane presenti sulla piattaforma gli 1,2 miliardi di euro di vendite all’estero ogni anno, entro il 2025. Una cifra che andrebbe a doppiare quella significativa e importante che è stata toccata nel 2020.

Per Amazon, questo ha significato prodursi in investimenti importanti: per rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese, infatti, ha investito 3,4 miliardi di euro. Parte di questa cifra è stata destinata a programmi di formazione (come Accelera con Amazon) di cui avevamo già parlato in passato. «Sappiamo – spiega il Director Seller Services di Amazon Italia – che per poter vendere con successo, a prescindere dal canale, è fondamentale tutelare il proprio marchio ed è per questo che, negli anni, abbiamo sviluppato programmi a tutela dei diritti della proprietà industriale delle PMI. Solo nel 2021, abbiamo investito più di 900 milioni di euro nel mondo e abbiamo impiegato oltre 12.000 dipendenti esclusivamente per le attività di contrasto di frodi, contraffazione e abusi. Abbiamo innovato nei processi di verifica dei partner di vendita e abbiamo investito nello sviluppo di soluzioni tecnologiche a supporto dei brand, che permettono di monitorare le inserzioni presenti sul nostro store, individuare eventuali prodotti in violazione e rimuoverli. Ad esempio, iscrivendosi a Brand Registry, i titolari di un marchio hanno accesso a una serie di strumenti di supporto nella gestione e protezione dei propri DPI (Diritti di Proprietà Intellettuale) controllando testi, immagini e contenuti delle pagine di dettaglio dei propri prodotti».

La vera questione, tuttavia, resta quella di trovare un appoggio da parte delle istituzioni del Paese per permettere al tessuto dell’e-commerce di diventare organico nell’economia. Da qui la citata collaborazione con ICE, l’agenzia che opera sotto l’indirizzo e la vigilanza del ministero degli Affari Esteri, e la sottoscrizione di accordi con Regione Liguria, Abruzzo, Umbria, Calabria e Provincia Autonoma di Trento per sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese del territorio. Anche nella lotta alla contraffazione, inoltre, Amazon ha cercato il supporto delle istituzioni: «Nel 2021, in Europa, abbiamo collaborato con Europol, la Guardia Civil in Spagna e i servizi di polizia regionali della Germania, con molte agenzie doganali – spiegano da Amazon -. In Italia, abbiamo collaborato con la Guardia di Finanza e con alcuni marchi iconici della moda italiana, come Ferragamo e Valentino, per intentare cause congiunte contro i contraffattori. Si tratta di alcune delle iniziative portate avanti in collaborazione con le istituzioni che ci rendono più orgogliosi e, proprio perché sappiamo che sono ancora molte le sfide che dovremo affrontare a supporto del tessuto imprenditoriale e dell’economia del nostro Paese, continueremo a lavorare nella direzione di una sempre più solida sinergia tra pubblico e privato».

L’acquisto online, insomma, è diventato sempre di più un fenomeno di massa, come è stato evidenziato anche da alcuni studi autorevoli che sono stati condotti nell’ultimo periodo, ad esempio da Netcomm (come confermato anche dal presidente Roberto Liscia, da noi intervistato per questo monografico). Gli acquisti sulle piattaforme di e-commerce coinvolgono almeno un italiano su due: «Stiamo parlando di un settore e di una filiera che in Italia vale 71 miliardi di euro e che è il primo driver di crescita dell’economia, avendo contribuito per il 40,6% alla crescita di fatturato totale delle attività economiche nel quinquennio 2016-2020 nel nostro Paese – ha detto Ilaria Zanelotti -. Di fronte a queste evidenze, dunque, possiamo effettivamente constatare un cambio di passo rispetto alla cultura dell’e-commerce, ed è proprio per questo che le imprese hanno bisogno di farsi trovare pronte alle esigenze dei clienti, che chiedono un’esperienza d’acquisto sempre migliore e multicanale».

Il tutto nonostante le difficoltà che l’attuale congiuntura economica sta presentando a tutte le aziende di Big Tech. «Continueremo ad innovare attraverso lo sviluppo di strumenti e occasioni capaci di supportare la crescita del business dei partner di vendita anche in uno scenario complesso come quello che stiamo vivendo – ha concluso Zanelotti -. Il nostro impegno e i nostri investimenti per rendere il canale online ancora più accessibile non porterebbero ai risultati che già abbiamo raggiunto senza una collaborazione con le istituzioni. Per questo è molto importante rafforzare la collaborazione pubblico-privato, per accelerare il processo di digitalizzazione e internazionalizzazione e permettere alle eccellenze del Paese di sfruttare tutte le potenzialità che derivano dall’e-commerce»

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