Perché in molti paragonano questa fuga di dati a WikiLeaks e quali sono le differenze

Ci sono analogie e molte differenze tra i due casi. Dalla dinamica alle modalità

11/04/2023 di Redazione Giornalettismo

Tempi diversi, modalità dissimili e contenuti differenti. La notizia del data leak di alcuni file dell’intelligence USA è stata paragonata, con un po’ di superficialità, a quei documenti che fanno parte del grande progetto di Julian Assange che risponde al nome di WikiLeaks. Una storia che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi lunghi 13 anni (anche se l’organizzazione e la piattaforma nacquero nel lontano 2006), con tutti i risvolti annessi attorno alla figura del giornalista e attivista di origini australiane. Due casi che hanno una sola similitudine: la pubblicazione di documenti classificati. Per quel che riguarda il resto, invece, i contorni sono molto diversi.

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Partiamo dalla dinamica: WikiLeaks è un’organizzazione che sfrutta una piattaforma online proprietaria per condividere i documenti ottenuti da whistleblower. L’obiettivo è quello di denunciare il malcostume di tipo aziendale (come Goldman Sachs e Sony Pictures). e governativo (con il fine di denunciare crimini di guerra, abusi sui diritti umani, corruzione e violazioni della privacy). Il data leak intelligence USA, invece, ha contorni differenti: al netto della veridicità di parte dei documenti pubblicati online, questi file sono solamente parziali e non fanno parte di un contenitore unico. Inoltre, si tratta di documenti incompleti, figli di riunioni e non di veri e propri file con tattiche e obiettivi di tipo militare. Insomma, una sorta di fotografia dell’immediato passato con una prospettiva sull’immediato futuro. In particolare sulla guerra in Ucraina.

Data leak intelligence USA e il paragone con WikiLeaks

Differente la dinamica, il contenuto e anche la modalità di divulgazione. Come detto, WikiLeaks ha una piattaforma proprietaria online e nel caso del più grande scandalo sollevato – il Cablegate, ovvero quelle migliaia di documenti diplomatici americani riservati che raccontavano le interazioni tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi del mondo – quei file vennero inviati a moltissimi quotidiani (El País, Le Monde, The Guardian e New York Times). Oppure come nel caso del cosiddetto Iraq War Logs, grazie alla collaborazione con l’ex soldatessa Chelsea Manning.  Si trattava di centinaia di migliaia di documenti militari americani (ovviamente riservati) sulla guerra in Iraq che furono pubblicati dalla piattaforma di Assange nel 2010. All’interno c’erano informazioni sulle operazioni statunitensi e dati sulle vittime – durante la guerra, con numeri relativi al periodo 2004/2009 – civili di questo conflitto. E non solo: all’interno dei file pubblicati comparivano descrizioni anche di abusi sui prigionieri da parte dei militari a stelle e strisce e la complicità delle autorità locali in questi atti.

Il data leak intelligence USA, invece, oltre ad avere un numero limitato di “pagine” è avvenuto attraverso sporadiche condivisioni social (da Discord a 4Chan, passando per Telegram e Twitter).

Dunque, non si può parlare di un progetto dietro lo svelamento do questi documenti riservati. Inoltre, WikiLeaks aveva una rete di whistleblower protetti dall’anonimato. Sicuramente, dunque, quest’ultimo caso rischia di essere la più grande divulgazione di documenti protetti e segreti proprio dall’epopea 2010 di Wikileaks, ma – almeno per il momento – quel che sono stati raccolti e diffusi sembrano essere materiali di tipo compilativo, con poche indicazioni e segreti poco segreti.

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