Dpcm entro domenica, Conte prova a resistere per evitare un coprifuoco nazionale dalle 23 alle 6
Il nuovo Dpcm dovrà essere approvato entro fine settimana e si discute sulla severità delle nuove misure
21/10/2020 di Ilaria Roncone
Coprifuoco nazionale, palestre e piscine, centri commerciali, Immuni e chi più ne ha più ne metta: la discussione rimane aperta costantemente tra governo e regioni, regioni e comuni e entro domenica va trovata la quadra. La situazione, a livello di dati, non è buona: ieri sera Speranza intervento chiedendo a tutti i cittadini di limitare le uscite non necessarie e la curva dei contagi sembra virare al peggio, con una stoccata del virus attesa nelle prossime 72 ore: previsioni e grafici parlano di un aumento dei dati rapido fino a venerdì con il conseguente, inevitabile, aumento di pressione sulle strutture ospedaliere. Rimangono per ora nel cassetto – ma pronte ad essere utilizzate – le misure più restrittive, quella degli spostamenti solo per scuola e lavoro e la limitazione dei movimenti tra regioni.
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Cosa prevede il nuovo Dpcm varato entro domenica
La risposta a tutto questo è un nuovo Dpcm che, come annunciato da Conte, dovrebbe essere varato entro domenica. Al centro del provvedimento ci saranno, molto probabilmente, la chiusura di palestre e piscine con pesanti limitazioni per i centri commerciali nei weekend. Molto probabile anche un ulteriore ribasso degli orari di chiusura per bar e ristoranti – fissato ora alle 24 -. Dal governo ieri è partita anche una lettera per le Asl che domanda di inserire obbligatoriamente la notifica per le persone positive nell’app. Il fulcro del nuovo Dpcm, però, rimane l’ipotesi di un coprifuoco nazionale.
Conte sul coprifuoco nazionale prova a resistere
L’idea di un generalizzato coprifuoco nazionale dalle ore 23 (forse addirittura 22) alle ore 6 non piacerebbe a Conte, che prova a resistere ma che – al momento – trova alleati in tal senso solo tra le schiere dei renziani. Dal Pd arriva la richiesta di misure più forti mentre i 5 Stelle ragionano sul coprifuoco per tutto il paese nella fascia oraria dall’1 alle 5. Intanto i governatori operano con ordinanze regionali che si fanno sempre più stringenti: l’ultima dal Lazio è quella di un’ipotetico obbligo alle lezioni a distanza dal secondo anno in avanti per tutte le università, soprattutto considerato che solamente a Roma ci sono centinaia di migliaia di studenti.