Non solo aree rurali: anche in città ci sono “buchi neri” nella copertura di rete

Nelle aree rurali ci sono problematiche ataviche, ma anche nei centri urbani più popolosi non c'è un'adeguata possibilità di accesso a internet

05/06/2023 di Redazione Giornalettismo

Con il passare degli anni, nonostante la lentezza dei lavori, buona parte dell’Italia ha raggiunto un discreto (in alcuni casi molto buono, in altri di gran lunga al di sotto della sufficienza) stato di copertura di rete. Sia per quel che riguarda il comparto “fisso” – all’interno del quale inseriamo l’ormai desueta ADSL, la fibra ottica e la banda larga – che per quanto concerne quello “mobile”. Ci sono delle zone, in particolare le cosiddette aree rurali (estese anche nelle provincie) in cui i problemi atavici continuano a permanere. Spesso e volentieri ci troviamo di fronte a zone impervie, come sulle grandi montagne alpine e appenniniche. Ma non c’è solo quello, visto che alcuni “buchi neri” emergono anche all’interno dei grandi centri urbani.

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Come detto nell’incipit di questo approfondimento, la situazione è migliorata e migliorerà con il passare del tempo. Soprattutto per quel che riguarda la banda larga. Nonostante i ritardi nel completamento del cosiddetto “Piano BUL”, sempre più Comuni oggi viaggiano a una velocità di connessione a internet adeguata, anche rispetto agli standard internazionali. Ma l’Italia, così come altri Paesi della zona UE, viaggia con il freno a mano tirato rispetto alle previsioni di qualche anno fa.

Copertura di rete in Italia, problemi anche in grandi città

Anche perché, come spiegato in un approfondimento precedente, per quel che riguarda il “Mobile”, l’Italia – come indicato nell’ultimo report DESI (indice dell’economia e della società digitale) – è al vertice dei Paesi UE per quel che riguarda la copertura 5G. Un dato positivo che, però, deve essere letto in modo più approfondito. Come rivelato da OpenSignal, questo dato necessita di un’attenzione particolare: la copertura 5G c’è, ma nella maggior parte dei casi il calcolo è viziato dal Dynamic Spectrum Sharing, ovvero dalla possibilità degli operatori di sfruttare lo spettro delle frequenze utilizzate per il 4G nel calcolo totale della copertura del 5G.

Questo comparta piccoli grandi problemi. Nelle aree rurali che non sono coperte dal servizio, si continua ad avere una rete scarsamente accessibile. Nelle grandi città, ci sono dei problemi di copertura, con delle zone che non sono servite e in cui è difficile accedere a Internet attraverso una connessione dati. La copertura di rete in Italia, dunque, non è solamente un problema di aree poco popolate, ma anche di zone (ovviamente ristrette) in cui la densità abitativa è importante. Si tratta, ovviamente, di una problematica di secondaria importanza, ma occorre trovare soluzioni affinché la copertura e le funzionalità (soprattutto) siano in linea con gli standard.

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