Libero attacca come sessista la campagna pubblicitaria de l’Unità che esaltava la donna

13/12/2019 di Enzo Boldi

Nessuna scusa, nessun passo indietro. Libero quotidiano, nonostante le proteste e i fari accesi contro il giornale di Vittorio Feltri e Pietro Senaldi da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, mantiene la propria linea dopo il discusso articolo sessista su Nilde Iotti pubblicato lo scorso 5 dicembre. Anzi, passa al contrattacco dopo le polemiche rinnovate dalla presa di posizione del direttore responsabile – coadiuvato anche dal collega de Il Giornale, Alessandro Sallusti – e accusa Concita De Gregorio di aver sfruttato il corpo della donna per la campagna promozionale de L’Unità nel suo rilancio del 2008.

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Quell’immagine, scelta e curata dal fotografo Oliviero Toscani, viene dipinta come sessista e per questo, secondo Pietro Senaldi – estensore dell’articolo che accusa Concita De Gregorio -, la giornalista non può fare la morale a Giorgio Carbone e a Libero per quell’articolo sull’esuberanza sessuale di Nilde Iotti in quanto ‘emiliana’, come scritto in quel contestato pezzo del 5 dicembre scorso. Questa l’immagine contestata.

Libero accusa di sessismo Toscani e De Gregorio per l’Unità

Già all’epoca, oltre 11 anni fa, Olivero Toscani aveva risposto alle accuse di sessismo che oggi – a scoppio ritardato – vengono utilizzate da Libero per difendersi dalle simil-accuse di altrettanti sessismo dopo l’articolo su Nilde Iotti. Oggi, a Giornalettismo, è tornato a parlare di quella campagna pubblicitaria: «Era un qualcosa di eccezionale, una campagna fantastica che rappresentava una donna bella, forte e indipendente. La vera donna moderna – ci ha detto il fotografo milanese -. Nuova, bella, forte, rivoluzionaria, coraggiosa, sorprendete, generosa, essenziale, indomabile, impegnata e indipendente. Questi aggettivi sono l’essenza della donna, altro che sessismo».

Oliviero Toscani ha poi parlato dei conservatori – intesi come quelle personalità (o quotidiani) legate a una mentalità di destra – che non hanno la minima idea del significato di quegli aggettivi che rappresentavano un giornale fatto da donne come Concita De Gregorio che «ha una mentalità decenni avanti». E il pensiero va proprio alla giornalista – ora de La Repubblica – e agli attacchi subiti: «Se la prendono con lei perché hanno una scarsa virilità e questa ne è la dimostrazione».

La replica di Concita De Gregorio nel 2008

E sulla stessa lunghezza d’onda era il pensiero di Concita De Gregorio, all’epoca neo-direttrice de L’Unità: «L’immagine scelta non deve destare scandalo. Il corpo di una donna questa volta viene usato per pubblicizzare un prodotto intellettuale. Mi sembra pertinente. È molto peggio quando è utilizzato per accompagnare la pubblicità di un’auto oppure un detersivo per i piatti».

(foto di copertina: da campagna promozionale de L’Unità del 2008 + titolo editoriale Senaldi su Libero)

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