Chi è Monica Poli, la donna dell’audio virale «Attenzione, borseggiatrici!»

Fa parte, da anni, del Comitato "Cittadini Non Distratti". La sua voce, abbinata ai video su TikTok, l'hanno resa "famosa" nonostante sia una Consigliera alla Municipalità a Venezia

21/07/2023 di Enzo Boldi

Una voce diventata virale, ancor più dei video in cui compare. Lei è Monica Poli, la donna “protagonista” di buona parte dei video-denuncia pubblicati sui canali TikTok, Instagram e Facebook del Comitato Cittadini Non Distratti, l’associazione nata quasi 30 anni fa per denunciare borseggiatori e borseggiatrici in quel di Venezia. Quelle sue frasi diventate – oramai – cult sulle diverse piattaforme, nonostante lei stessa abbia chiesto che la sua voce non fosse utilizzata a scopi politici o per fare della mera ironia sui social.

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Sta di fatto che, andando al di là della sua stessa “dichiarata” poca voglia che tutto ciò venga utilizzato anche al di fuori del contesto, la viralità delle sue frasi gridate («Attenzione, borseggiatrici», «Attenzione, borseggiatori», «Attenzione, pickpocket») ha dato una grande visibilità alla pagina di TikTok (ma anche Facebook e Instagram) del Comitato di cui fa parte da anni.

Monica Poli, la voce “virale” di «Attenzione, borseggiatrici»

Ma chi è Monica Poli? Partiamo da quel che il canale TikTok di “Cittadini Non Distratti” che solo qualche giorno fa, era lo scorso 9 luglio, aveva pubblicato questo video in cui viene immortalata una nota scritta.

@cittadininondistratti2 Trovo inappropriato usare il mio audio per questioni di politica, o persone che si fingono borseggiatrici. Io urlo per avvisare i CITTADINI e TURISTI che circolano persone che sono parte di un’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE. Grazie. I find it inappropriate to use my audio for political reasons, or people pretending to be pickpockets. I scream to warn CITIZENS and TOURISTS that people are circulating who are part of a CRIMINAL ORGANIZATION. Thank you. #cittadininondistratti ♬ suono originale – WE ARE BACK

La voce a cui si fa riferimento è proprio di quella donna che denuncia pubblicamente – rincorrendo e riprendendo – gli atti di borseggio tra le strade, i vicoli stretti e le stazioni di Venezia. Ed è proprio l’associazione di cui fa parte – per cui parla a titolo personale visto i riferimenti a «il mio audio» e «io urlo» – a chiedere che quella voce non sia utilizzata per questioni di politica.

Consigliera municipale a Venezia

Eppure lei, Monica Poli, è una politica. Anzi, ricopre un ruolo istituzionale proprio all’interno della città di Venezia. Oltre alle immagini e i post pubblicati sui suoi canali social, la 57enne è Consigliera della Municipalità di Venezia, Murano e Burano. Eletta con la Lega, da anni fa parte del Comitato CND che denuncia i continui atti di borseggio (ma anche si sfruttamento dei minori) tra le strade del capoluogo del Veneto. E fa parte anche di due Commissioni Permanenti: la III (che si occupa di Politiche Educative, Scuola, Biblioteche, Politiche familiari e Spazi Municipali) e la IV (che si concentra su Produzione Culturale e Politiche Giovanili, Programmazione Attività Culturali, Contenitori Culturali, Sport, Eventi e Feste Popolari).

Il borseggio subito lo scorso anno

Da anni, come detto, fa parte del Comitato dei Cittadini non distratti, ma il 9 luglio del 2022 toccò a lei subire il furto con destrezza del borsellino all’interno di un negozio di Venezia: «Avevo il il borsellino nella tasca dei pantaloni, sempre attaccato con una catenina, guardavo della merce e a un certo punto ho sentito come un rumore di metallo che si sganciava. Tuttavia non ci ho fatto caso subito, ma quando mi sono recata in cassa a pagare non avevo più il mio borsello con 200 euro dentro. All’interno c’erano anche carte e bancomat e ho dovuto bloccare tutto, poi mi sono recata verso San Marco, per raggiungere la sede della polizia locale, intanto guardavo all’interno dei cestini delle immondizie per vedere se trovavo qualcosa. Un portafogli l’ho trovato, ma era quello di un’altra persona». Con il problema dei borseggiatori e delle borseggiatrici che non avviene solamente a Venezia. Anche grandi città – soprattutto turistiche – come Roma, Firenze e Milano, devono fare i conti con questi furti a bordo dei mezzi pubblici o in strada.

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