Belpietro a Otto e mezzo sulle contestazioni a Conte: «Se fossi in lui non dormirei tranquillo»
30/04/2020 di Ilaria Roncone
Questa sera il direttore del quotidiano La Verità – giornale che solo ieri ha definito Giuseppe Conte un ducetto – era ospite da Lilli Guber a Otto e mezzo. Parlando della situazione della maggioranza dopo l’appello di Italia Viva a Conte in aula, la padrona di casa ha evidenziato come gli equilibri stiano facendosi precari. Belpietro, proprio parlando dei consensi alla maggioranza e all’opposizione, ha affermato «se fossi in Conte non dormirei tranquillo».
LEGGI ANCHE >>> Giorgia Meloni: «Pensate come state messi se devo darvi io lezioni di democrazia»
Per Belpietro Conte non è al riparo dalle contestazioni come crede
Per Belpietro il governo è pasticcione e ha creato aspettative poi disattese
Utilizza la parola «pasticcione» per definire il governo, Belpietro, sottolineando che l’errore fatto da Conte è stato quello di promettere denaro senza poter garantire l’iniezione di liquidità in tempi brevi. «Il tema che a me preoccupa – per questo dico pasticcioni – è quando fai un decreto e affermi l’8 aprile che l’iniezione di liquidità sarà immediata ma ti dimentichi di abolire le norme che non lo rendono possibile. Ci sono persone che ancora aspettano i 600 euro e la cassa integrazione». Nonostante l’appello di Conte alle banche, la burocrazia sembra essere il vero problema – quello che impedisce a chi di dovere di agire in fretta per procurare soldi agli italiani. Belpietro ha infine affermato che «alcune chiusure sembrano un po’ strane. Quando sento dire che alcune attività devono rimarne chiuse perché stanno in 40 metri quadri non capisco. Se uno sale su un tram a Milano non vedo perché non si possano tenere aperti certi negozi».
(Immagine copertina dalla puntata di Otto e mezzo)