Renzi ha lanciato ‘l’ultimo appello’ di Italia Viva a Conte

Inizia così, quello che è stato definito ‘l’ultimo appello’ di Italia Viva al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’intervento Matteo Renzi in Senato inizia in questo modo, con un messaggio definitivo nei confronti dell’esecutivo del quale è in maggioranza: «Da due mesi – ha detto Renzi- gli italiani sono in un sistema che ricorda il regime degli arresti domiciliari. Non usciremo da questa situazione con posizioni paternalistiche. Ciò che lei ha detto sull’analisi economica è ampiamente condivisibile, non ho trovato parole che non si devono sottoscrivere. Nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, perché chi lo chiede andrebbe ricoverato. Noi chiediamo perché il lockdown italiano è diverso da quello degli altri Paesi. Noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando chiediamo di riaprire, ma siamo dalla parte delle vittime del coronavirus che ci chiederebbero di andare avanti e ripartire».

Ultimatum Renzi a Giuseppe Conte sull’emergenza coronavirus

«Nessuno ha chiesto di riaprire tutto: perché il lockdown italiano è diverso da quello tedesco, spagnolo e francese? Perché non ci facciamo carico di una riapertura graduale?». Matteo Renzi ha affermato che ci sono state delle cose che nella gestione dell’emergenza non hanno funzionato: le RSA, la mancanza di tamponi, l’assenza delle mascherine. Secondo il senatore di Italia Viva, il coronavirus sta cambiando la storia del Paese e dell’Europa.

«Io sono contento di vedere la passione per la ricerca scientifica anche da parte di partiti che si erano dichiarati No Vax – ha detto Renzi -. Ma ci sono altri momenti in cui il Paese ha abdicato: lo ha fatto nel 1992-1993 di fronte alla magistratura, lo ha fatto nei primi anni del decennio affidandosi ai tecnici per la crisi economica. Non possiamo ora affidare ai virologi la ripresa economica dopo questo virus».

Secondo Renzi, il dpcm non è lo strumento per decidere se l’amicizia è vera o non è vera o se il fidanzamento è saltuario o stabile: perché se è questo siamo vicini allo stato etico e non allo stato di diritto. «Lei ha detto 11 volte ‘noi consentiamo’ – ha detto Renzi -, ma il presidente del Consiglio non consente, perché la Costituzione permette ai cittadini di avere delle libertà».

Ultimatum Renzi: «Dobbiamo fare le cose che servono agli italiani»

Infine, l’appello dunque. «Il presidente ha detto che questo governo non lavora con il favore delle tenebre – ha detto Renzi -: il punto fonamentale è un altro. Il presidente del Consiglio dice ‘noi parliamo con chiarezza’. E allora io parlo con chiarezza allo stesso modo. Io so come funziona ad alimentare le veline. Lei è a un bivio: è stato bravo a tranquillizzare gli italiani, il punto è che nella fase 2 della politica non basta giocare con la paura. C’è una ricostruzione che ha bisogno di visione e non può essere ferma: si può stare a inseguire le dirette Facebook oppure si possono guardare le statistiche. Io vorrei che desse un occhio in più ai dati dell’Istat e un occhio in meno ai sondaggi. Se lei ci vorrà al suo fianco, noi ci saremo a condizione di fare le cose che servono agli italiani. Se invece sarà qualcosa di populista, noi non saremo al suo fianco. La politica è altrove, noi l’aspetteremo là». Chiude, quindi, citando Mino Martinazzoli.

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