Il Fatto Quotidiano difende Lucia Azzolina: «Ha copiato solo 300 parole. Non è plagio»

14/01/2020 di Enzo Boldi

Matteo Renzi punge, Il Fatto Quotidiano (inevitabilmente) risponde. Dopo le polemiche innescate nella giornata di ieri da una enews del fondatore di Italia Viva – che denunciava un doppiopesismo del quotidiano tra il caso Azzolina e quello Madia – il giornale diretto da Marco Travaglio replica e svela i motivi per cui la tesi di specializzazione SISS (che abilita all’insegnamento negli istituti scolastici secondari) non possa essere considerata un plagio. E per sostenere questa mozione è stato utilizzato un software.

LEGGI ANCHE > Lucia Azzolina accusata di aver fatto ‘copia&incolla’ nella sua tesi di Specializzazione

Come spiega Il Fatto Quotidiano, l’accusa di plagio – rilanciata domenica 12 gennaio da La Repubblica, dopo l’indicazione del linguista Massimo Arcangeli – non può sussistere per diversi motivi. Il primo è che non si trattava di una tesi di Laurea, ma di una di specializzazione per l’insegnamento secondario in Toscana. Una sorta di resoconto della sua esperienza di tirocinio. Un elaborato finale che doveva essere consegnato solamente al docente di riferimento e che poi doveva essere discusso in sede di esame orale.

Azzolina difesa da Il Fatto Quotidiano

Altro elemento che corrobora la tesi del giornale diretto da Marco Travaglio arriva dall’utilizzo del software anti-plagio utilizzato, nel 2017, anche per il caso Marianna Maria. Usando questo strumento, infatti, sarebbero emerse solamente 300 parole copiate (ma non citate) da parte di Lucia Azzolina – nel frattempo divenuta ministro dell’Istruzione dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti – sulle 9mila scritte in quel suo elaborato. Il Fatto Quotidiano, però, specifica che l’analisi è ancora in corso.

Le differenze con il caso Madia

Ed è qui che si connoterebbe la differenza tra il caso Azzolina e quello Madia: l’ex ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione nel Governo Renzi e nel Governo Gentiloni, infatti, avrebbe copiato 4000 parole nella sua tesi, contro le 300 (per ora accertate) dell’esponente del Movimento 5 Stelle. Per questo motivo Il Fatto Quotidiano sostiene che non si possa trattare di plagio.

(foto di copertina: da prima pagina de Il Fatto Quotidiano del 14 gennaio 2020)

Share this article