Anche oggi Montecitorio si è trasformato in uno stadio | VIDEO

05/06/2020 di Enzo Boldi

Premessa. Abbiamo inserito questo articolo nella categoria ‘politica’ solo perché la vicenda è avvenuta all’interno di uno dei palazzi delle istituzioni italiane. Questa sera, a Montecitorio, si doveva votare il dl Scuola ma il tutto è stato rinviato a domani – con la seduta prevista per le 11.30 – ma la Lega ha interrotto la seduta con cori da stadio (cosa non nuova) contro la ministra dell’Istruzione. I deputati del Carroccio hanno prima srotolato uno striscione con la scritta «Azzolina bocciata» e poi hanno iniziato a gridare, all’unisono, «vergogna, vergogna, vergogna».

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Il tutto, come spesso accade, è stato ripreso dagli smartphone dei parlamentari presenti nell’Aula di Montecitorio (sia della maggioranza che dell’opposizione), con il video pubblicato sui canali ufficiali di molti deputati e anche dal segretario della Lega Matteo Salvini.

Azzolina bocciata, la Lega ferma il voto sul dl Scuola

I cori da stadio e lo striscione. Ormai Montecitorio – e, a volte, anche Palazzo Madama – sembrano più teatri dell’assurdo che palcoscenici della politica italiana. O, forse, rappresentano solamente lo specchio della classe dirigente (da ambo le parti) che governa questo Paese. Ed ecco che quello striscione «Azzolina bocciata» diventa il simbolo di come i parlamentari abbiano perso di vista il loro vero mandato che – in fase elettorale – non prevede da nessuna parte sceneggiate di questo tipo.

Il decreto sarà approvato (forse) domani

Le proteste delle opposizioni – e della Lega – contro il dl Scuola sono legittime perché sono il frutto della democrazia che vige in questo Paese. Ma, come al solito, le modalità sono completamente errate. Anche perché la seduta è stata sospesa e rinviata a domani, e per convertirlo in legge c’è tempo solo fino a domenica. Poi si dovrà, in caso, ricominciare da capo, lasciando la situazione (che già non è chiarissima) in un buio ancora più tenebroso.

La Camera – e il Senato – è un luogo sacro per la politica dove si dovrebbe dibattere su tutto, ma in termini civili. E, invece, immagini come queste servono solamente a fomentare i propri fan. Ed ecco che, ormai, il politico è sempre più un influencer che pensa ad apparire sui social mentre, quando c’è da prendere qualche decisione, risulta assente.

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