Come funziona l’assegno universale per i figli contenuto nel Family Act

Toccherà al Parlamento avere l’ultima parola sul Family Act, la riforma sulla famiglia varata ieri sera nel consiglio dei ministri, studiata e fortemente voluta dal ministro per la Famiglia e per le Pari opportunità Elena Bonetti. Si tratta di un vero e proprio provvedimento organico a favore delle famiglie, che tra le altre cose prevede anche un assegno universale per i figli. Su quest’ultima misura, che è senz’altro quella con una portata maggiore per le famiglie italiane, la ministra Elena Bonetti questa mattina ha fornito alcuni indispensabili chiarimenti.

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Assegno universale, come funziona e cos’è il Family Act

Rispetto a quanto emerso dal consiglio dei ministri e al netto delle modalità con cui il provvedimento dell’assegno universale verrà adottato (il Pd aveva proposto una legge delega con tempi più accelerati, ma Italia Viva si è imposta per inserire il provvedimento all’interno dello stesso decreto legge), ecco cosa dovrebbe essere questo aiuto alle famiglie e questo sostegno alla natalità.

Innanzitutto, è rivolto a tutte le famiglie italiane, prevedendo un importo minimo per tutti quelli che hanno uno o più figlie o figli. L’assegno, poi, sarà più sostanzioso a seconda del reddito ISEE delle stesse famiglie. Sarà una quota mensile, sarà valido per i ragazzi fino alla maggiore età, avrà delle maggiorazioni in caso di più di due figli, verrà emesso a partire dal settimo mese di gravidanza, sarà scorporato dal reddito complessivo e, quindi, non avrà una tassazione, né comprometterà altre prestazioni di welfare.

Elena Bonetti sull’assegno universale: «Possibile sotto forma di detrazione fiscale»

Nella mattinata, Elena Bonetti è stata ancora più chiara nel corso della trasmissione Agorà: «Il contributo universale è importante perché riconosce che ogni giovane è valore per tutta la società. La forma potrebbe essere detrazione fiscale o assegno per famiglie con reddito basso. Si rivolge al bambino». Dunque, l’ipotesi al momento più concreta – che dovrà comunque essere vagliata all’interno dell’iter legislativo che si compirà tra Camera e Senato nei prossimi giorni – è quella di una detrazione fiscale e non di un vero e proprio assegno da versare alle famiglie con figli».

Secondo il ministro Elena Bonetti, l’assegno universale dovrebbe arrivare alle famiglie – nell’ipotesi più rosea che non preveda ostacoli nell’iter parlamentare – a partire dal primo gennaio del 2021. Insomma, tempi abbastanza ristretti per una misura che, in maniera proporzionale, andrà a toccare la quasi totalità delle famiglie italiane con figli. Entro luglio potrebbe già essere approvato, poi ci sarà il tempo necessario alla conversione della legge delega, con i diversi decreti attuativi. Ma l’orizzonte è fissato: l’inizio del prossimo anno potrebbe rappresentare una svolta nel diritto di famiglia in Italia.

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