Gaia: «Il bodyguard di Salvini ci ha separate mentre ci baciavamo, il ministro ci ha detto: ‘Auguri e figli maschi’»

La foto simbolo del giorno, almeno quella dei contestatori di Matteo Salvini in Sicilia, è quella di Gaia e Matilde che hanno chiesto al ministro di fare un selfie con loro dopo un comizio a Caltanissetta per poi lasciarsi andare a un bacio saffico. Una forma di contestazione nei confronti del ministro, dovuta al suo endorsement istituzionale al recente Congresso della Famiglia di Verona.

Gaia e Matilde, l’intervista a una delle due ragazze del bacio nel selfie con Salvini

Gaia Parisi, una delle due protagoniste della foto che ha fatto il giro del web, ha risposto ai microfoni di Giornalettismo e ha rivelato alcuni dettagli sul contesto in cui l’immagine è stata scattata che fanno riflettere molto sull’attuale clima politico. «Abbiamo scattato le foto – dice Gaia – perché non è stato possibile fare un video, non lo hanno permesso in quel contesto. Nella seconda immagine, in cui si vede l’espressione di Matteo Salvini, si può notare la mano del bodyguard del ministro, che tenta di separare me e la mia amica mentre ci stavamo baciando».

Insomma, una sorta di forma di censura nei confronti di un gesto semplice come un bacio. Una contestazione politica pacifica, che viene interrotta in maniera piuttosto brusca. Se si analizza la foto, infatti, si può notare che sulla guancia di Gaia – la ragazza con i capelli mossi e più chiari – compare una mano che esercita una pressione. «Quando ha visto che ci stavamo baciando – ha continuato Gaia – Salvini ci ha detto ‘Auguri e figli maschi’. Un’espressione che secondo me qualifica molto bene il suo modo di pensare».

Gaia e Matilde erano consapevoli delle offese che avrebbero ricevuto

Gaia e Matilde non stanno insieme. Il loro è stato semplicemente un gesto simbolico, frutto di un accordo tra di loro. Sono due amiche che hanno scelto questa forma di protesta contro Matteo Salvini: «Ci è venuta in mente questa idea provocatoria perché lui, nonostante sia il ministro dell’Interno, si è schierato palesemente a favore del Congresso della Famiglia di Verona. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, comunque: ci siamo fatte sentire e questo è importante».

Gaia ha fatto parte della rete degli studenti medi di Caltanissetta legata al circolo Arci Aut, prima di iscriversi all’università. Attualmente, ha iniziato a militare anche nell’UDU, unione degli universitari. Quindi è impegnata su più fronti per la difesa dei diritti civili. Per questo motivo va avanti senza paura: «Avevamo messo in conto che sarebbero arrivati degli insulti. Infatti, li abbiamo letti nei commenti a diversi organi di stampa che riportavano la notizia della nostra azione. Sono abbastanza abituata a queste manifestazioni d’odio che quotidianamente viviamo. Non sono stata destabilizzata da nessuna offesa in particolare, anche perché sono fermamente convinta di quello in cui credo e che porto avanti. Anche se è comunque molto triste dover percepire come normali le offese che vengono rivolte a chi protesta pacificamente e che vengono in qualche modo legittimate da chi si dovrebbe preoccupare della nostra sicurezza».

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