Sergio Mattarella lancia il monito: «No a riscritture del 25 aprile, è stato un secondo Risorgimento»

Oggi, Sergio Mattarella ha dato il via alle celebrazioni per il 25 aprile, depositando – come da tradizione – una corona d’alloro all’Altare della Patria, in piazza Venezia. Ma è di ieri il suo messaggio più forte, una sorta di monito fatto insieme alle associazioni combattentistiche e d’Arma, alla presenza della ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

Sergio Mattarella e il monito sul 25 aprile

Oltre al titolare del dicastero, erano presenti insieme al presidente della Repubblica anche il Presidente del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma, Gen. C.A. Mario Buscemi, il Presidente della Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Claudio Betti.

Cruciali i passaggi del suo discorso all’interno dei quali ha ricordato come si debbano evitare a tutti i costi delle riletture sul 25 Aprile e sulla Festa della Liberazione. «Il 25 Aprile di 74 anni fa fu il momento fondante della nostra democrazia incarnatasi nella Costituzione in cui tutti devono riconoscersi».

I valori del 25 aprile secondo Sergio Mattarella

Invitando a ribadire i valori della festa della Liberazione, poi, Sergio Mattarella ha ricordato: «Fu davvero un secondo Risorgimento di un Paese materialmente distrutto dalla guerra e gettato nello scompiglio dal regime fascista nemico e da quello monarchico».

Oggi, invece, il presidente della Repubblica ha avviato i rituali laici dei gesti. La visita al Milite Ignoto ha fatto da contrappeso alle parole pronunciate nella giornata di ieri. Sergio Mattarella, prima di recarsi a Vittorio Veneto, è stato accompagnato ancora una volta dalla ministra Elisabetta Trenta e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, passando in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e banda.

[FOTO: Roma, 25 aprile 2019. ANSA/CLAUDIO PERI]

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