«Perché mi date solo 40 euro?», in rete scoppia la protesta contro il reddito di cittadinanza

Una sorpresa amara nell’uovo di Pasqua del reddito di cittadinanza. Molti cittadini italiani, che avevano presentato speranzosi le loro domande per accedere al sussidio fortemente caldeggiato da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 Stelle, sono rimasti molto delusi nel leggere la cifra mensile che otterranno dopo che le loro richieste sono state presentate all’Inps o alla Posta. In tanti, infatti, hanno ottenuto cifre abbastanza misere, distanti anni luce da quei 780 euro promessi in campagna elettorale. L’istituto pensionistico, scelto come ente per gestire e dirimere tutte le questioni del caso, ha utilizzato un profilo Facebook ad hoc – Inps per la Famiglia – per dare le indicazioni del caso a tutti, ma la questione è ben presto sfuggita di mano, dando vita a un pandemonio di proteste pubbliche.

Tra i tanti commenti che si possono trovare sotto il post lanciato ieri mattina alle 8.40, sono numerose le persone che hanno protestato perché gli è stato assegnato un reddito di cittadinanza di pochissimi euro. «40 euro ? Vergogna.
Ragazza madre di due figli, disoccupata. Questo è l’aiuto che date», ha scritto una donna commentando il post dell’Inps per la Famiglia. A chi le fa notare che forse ha altre entrate economiche e per questo l’assegno è così basso lei ha risposto: «Guarda io l’unica entrata che ho è il bonus bebè che oltretutto è bloccato e devo prendere un po di arretrati quindi detto ciò non ho nessuna entrata».

Il web contro l’Inps per il reddito di cittadinanza bassissimo

Ma non c’è solamente la madre disoccupata con due figli. In molti altri hanno protestato per cifre che variano tra i 60 e i 100 euro, mentre si aspettavano molti più soldi caricati sulle card del reddito di cittadinanza. Oltre al sussidio ridotto, altri utenti si lamentano del fatto che la loro domanda non sia stata accettata e hanno chiesto spiegazione alla pagina Inps per la Famiglia che, con molta fatica, sta provando a rispondere, anche travalicando a volte, ma poi chiedendo scusa.

La realtà dei fatti è scritta nel testo del provvedimento

La realtà dei fatti, però, è che molte persone si sono fidate dei proclami elettorali dei politici, pensando di poter ottenere facilmente quei 780 euro, la quota simbolo di questo provvedimento fortemente voluto e caldeggiato dal Movimento 5 Stelle. In realtà, però, i paletti inseriti nel famoso decretone (che conteneva anche la cornice nella quale si è inserita Quota 100) avevano già messo in luce i parametri secondo i quali sarebbero stati emessi i sussidi. I 780 euro, infatti, sono la cifra massima ottenibile, ma è un privilegio riservato a pochi. Pochissimi

(foto di copertina: da pagina Facebook Inps per la Famiglia)

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