Caso Cucchi e depistaggio: chiesto processo per 8 carabinieri

La Procura di Roma, con una richiesta firmata dal Procuratore capo Giuseppe Pignatone, ha chiesto il rinvio a processo di ben otto carabinieri coinvolti nella tragica morte di Stefano Cucchi. L’accusa sarebbe quella di despistaggio e tra le personalità coinvolte ci sono anche personalità di alto grado dell’Arma.  Le accuse per gli otto carabinieri, a vario titolo e a seconda delle posizioni, sono quelle di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

Oltre a Casarsa e Sabatino, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, all’epoca dei fatti maggiore dell’Arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri e il carabiniere Luca De Cianni a cui è contestato il reato di falso e di calunnia.

La reazione di Ilaria Cucchi

E arriva anche la reazione di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano e in prima linea nella lotta per la verità in tutti questi anni: «Sarò felice di avere l’Arma al mio fianco contro coloro che depistarono e scrissero le perizie che davano a Stefano tutta la colpa della sua morte ancor prima che venissero poi partorite dai medici legali del processo precedente». 

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