Palermo, scovate due bande che mutilavano arti per ingannare assicurazioni

Reclutavano persone per fratturagli gamba, braccia, mutilare e inscenare incidenti: il tutto per truffare le assicurazioni. A Palermo le indagini sulla maxi-truffa hanno portato all’arresto di 42 persone, ma gli indagati arrivano a 250.  Le persone fermate stamane sono accusate, a vario titolo, di lesioni gravi, usura, estorsione, peculato, truffe assicurative e autoriciclaggio.

Palermo, maxitruffa alle assicurazioni: reclutavano persone da mutilare

Le due bande scovate a Palermo reclutavano donne e giovani per inscenare incidenti e truffare le assicurazioni. In cambio, davano 300 euro per una gamba da fratturare, quattrocento per un braccio. Assicuravano che non avrebbero sentito dolore, ma si scagliavano poi sulle vittime compiacenti con spranghe, dischi di ghisa, blocchi di cemento. Il tutto utilizzando anestetici di bassa qualità o droghe: un ragazzo tunisino sarebbe deceduto proprio per la quantità di crack che gli era stata somministrata per sopportare il dolore della mutilazione. Proprio dal ritrovamento del suo cadavere avevano preso il via le prime indagini. Già lo scorso agosto erano stati fermato alcuni membri di una banda “spaccaossa“: tre di questi avevano poi confessato, facendo comprendere agli inquirenti che l’organizzazione era molto più ampia e diffusa.

«Sono dettagli agghiaccianti quelli emersi dall’indagine» ha dichiarato il questore di Palermo Renato Cortese, «segno di un grande degrado morale. Ora, speriamo che questa indagine possa essere il punto di partenza per verifiche in tutta Italia, perché il sistema delle truffe pesava in maniera pesante sulle assicurazioni».

Palermo, maxitruffa alle assicurazioni: 250 gli indagati

La maxioperazione coordinata dai procuratori aggiunti Sergio Demontis e Ennio Petrigni ha portato alla luce più di sessanta mutilazioni. Sono 250 le persone indagate, ma oggi in manette sono finite 34 persone, mentre altre 8 sono state bloccate dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e dalla polizia penitenziaria. Tra i fermati risultano anche un avvocato, una praticante e alcuni periti assicurativi.

L’obiettivo delle due bande era racimolare il più possibile dai risarcimenti delle compagnie assicurative. Alle persone reclutate finivano giusto gli spiccioli, erano i vertici a tenere gli incassi maggiori. Secondo quanto scoperto dalla guardia di Finanza, uno dei leader possedeva una Porsche e aveva recentemente acquistato un fuoribordo.

(credits immagine di copertina: foto generica Ansa)

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