La mamma di Moise Kean fa volontariato: «Non dimentico l’aiuto ricevuto»

«Voglio restituire l’aiuto ricevuto». È nel segno di questa frase che la mamma di Moise Kean, il millennial della Juventus che ha stregato i binaconeri e la nazionale italiana segnando a ripetizione, sta lavorando per una cooperativa sociale di Asti che punta a dare una mano alle donne che arrivano in Italia con i loro figli minorenni e che non hanno un posto dove andare. Isabelle Kean, questo è il nome della donna che ha dato i natali alla stella della Juventus, si dà da fare. Non dimentica il passato difficile e cerca di donare speranza attraverso il proprio racconto.

Mamma Moise Kean fa volontariato

Madre di Giovanni e di Moise, entrambi nati in Italia, la donna ha attraversato periodi molto difficili: nel 1990 partì dalla Costa d’Avorio, dieci anni dopo – nel nostro Paese – diede alla luce Moise. Una situazione familiare delicata e i soliti problemi che l’Italia costringe i migranti ad affrontare: il talento del figlio è stato una vera e propria benedizione, per la quale la donna continua a pregare a ogni partita, a ogni pallone finito nel sacco.

Mamma Moise Kean: «Non dimentico da dove sono venuta»

«Io e i miei figli – dice nel corso dell’iniziativa benefica ad Asti – abbiamo avuto bisogno di aiuto e io non lo dimentico.Voglio restituire. Sono felice e anche emozionata nel dare una mano in una città che mi è cara. C’è un proverbio che dice: ricordati da dove sei venuto». Una bella storia che mostra l’altro lato della famiglia Kean.

Fino a questo momento, dopo l’esplosione in Serie A di Moise, era stato soltanto il padre a parlare, rivendicando due trattori promessi dalla Juventus per assicurarsi le prestazioni del figlio e dimostrando simpatia per la Lega di Matteo Salvini, fino ad avanzare una sua proposta di candidatura, al momento impossibile, vista l’assenza della cittadinanza. Ora, la mamma di Moise Kean lavora anche per tenere distante quell’immagine. Assiste il figlio a Venaria, vicino ai campi di allenamento della Juventus ed è orgogliosa delle sue prodezze. Ma non vuole dimenticare chi è rimasto indietro. Per questo ha deciso di rimboccarsi le mani ad Asti.

FOTO: ANSA/ANDREA DI MARCO

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