Meno di un anno fa, Salvini diceva «non ci sono buche a Roma»

Roma è un po’ la cartina tornasole dell’alleanza M5S-Lega al governo. La bontà dei rapporti dei due partiti all’esecutivo, infatti, sembra misurarsi sulle frasi di Matteo Salvini nei confronti della Capitale e di chi l’amministra. Oggi, che i rapporti sono ai minimi termini tra le due forze che guidano il governo, Matteo Salvini dice addirittura che su Roma gli «chiedono di fare presto», facendo immaginare addirittura un nuovo futuro a tinte leghiste per la città.

Salvini Roma, quando tutto andava bene

Ma riavvolgendo il nastro a meno di un anno fa, nel maggio 2018 quando l’accordo di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle stava per nascere, troviamo un quadro molto diverso. In quella circostanza, il leader della Lega doveva a tutti i costi dimostrare la bontà delle sue relazioni con i pentastellati, in modo tale da giustificare un’alleanza che a tutti, sulle prime, era sembrata piuttosto innaturale.

Matteo Salvini veniva dalla coalizione di centrodestra, come partito trainante di quello schieramento alle elezioni politiche del 2018. Il M5S era la forza delle non-alleanze, quella che o governava da sola o non governava. Per questo motivo bisognava trovare dei punti in comune che giustificassero il patto di governo. E allora perché non fare l’elogio di Roma.

Salvini Roma e la difesa della Raggi sulle buche

In quella primavera nella Capitale, la prima con Matteo Salvini in presenza costante per le strade della città, il leader della Lega fece una memorabile diretta Facebook, una delle prime dalla terrazza che nei mesi successivi farà più volte da sfondo ai messaggi per i suoi followers. «Qui dove sto io – dice Matteo Salvini – non ci sono buche a Roma». Lo aveva affermato mentre il problema voragini era all’ordine del giorno e proprio nel momento in cui i cittadini della Capitale avevano alzato di più l’asticella delle polemiche sul tema. Le parole del futuro ministro dell’Interno fecero il giro della rete.

L’endorsement alla Raggi serviva per ingraziarsi il Movimento. Meno di un anno dopo, le cose sono cambiate radicalmente. Ora, la Capitale è la città della cattiva amministrazione, quella che non riesce a gestire il problema della spazzatura, quella che riesce a far muovere le auto soltanto nel giorno della Formula E. Quella che ha un sindaco che bisogna sostituire. Magari con un primo cittadino leghista.

[FOTO dall’account Twitter di Luca Morisi messa a disposizione dell’ANSA]

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