Silvia Romano, ora Italia e Kenya collaborano. Abbiamo una speranza: «Siamo sicuri che sia ancora viva»

Su Silvia Romano avevano scritto di tutto. Alphonse Kambi Gari, giornalista del The Star of Kenya, ad esempio, aveva riportato la notizia della sua morte. Una voce che si sarebbe diffusa all’interno del villagio in cui Silvia abitava. Ora, abbiamo informazioni ufficiali direttamente dalle autorità. Che smentiscono qualsiasi fantasiosa ricostruzione giornalistica. Silvia Romano è viva e si troverebbe ancora in Kenya.

Silvia Romano, ora Italia e Kenya collaborano

Ma la notizia che dà ancora più fiducia è quella di una rinnovata collaborazione tra le autorità italiane e quelle kenyane. Dopo settimane senza una risposta per le nostre forze dell’ordine, dopo la rogatoria internazionale richiesta dal magistrato Sergio Colaiocco, il Kenya ha accettato di incontrare alcuni carabinieri del Ros in missione. Che hanno quindi avuto modo di constatare lo stato dell’arte delle indagini sulla ragazza di 23 anni, volontaria della onlus Africa Milele.

Silvia Romano, infatti, sarebbe ancora nelle mani di bande locali, dopo un successivo passaggio da un commando di rapitori a un altro. Ma non sarebbe finita nelle mani dei terroristi di al-Shaabab, in Somalia. Il che permette di affrontare il caso come una questione locale e non come una vicenda legata all’integralismo islamico, con possibili rivendicazioni politiche. Questo elemento dovrebbe semplificare di molto le cose.

Due rapitori di Silvia Romano arrestati ora collaborano

Come ha scritto anche Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, inoltre, due rapitori di Silvia Romano che sono stati catturati avrebbero manifestato la loro intenzione di collaborare con le autorità del posto. Secondo i loro racconti, Silvia Romano sarebbe stata ferita a un piede durante uno dei suoi trasferimenti e durante la fuga dei rapitori. Ora, le autorità italiane giocheranno un ruolo di primo piano nella vicenda, mettendo a disposizione anche il loro bagaglio tecnico.

Hanno ottenuto i vari verbali dalla polizia locale e i tabulati telefonici dei rapitori. Da questi elementi si può partire per dare il proprio contributo a una vicenda che, ormai, si trascina avanti da quasi 5 mesi. E che, adesso, lascia intravedere qualche spiraglio.

(Foto dalla pagina Facebook di Silvia Romano)

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