Migranti, Toninelli si prende i ‘meriti’: «Salvini senza di me non avrebbe fatto nulla»

12/04/2019 di Enzo Boldi

Partiamo dalla fine del discorso fatto da Danilo Toninelli: «Ma non vado in giro a dirlo, non mi importa nulla». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti fa riferimento alla gestione dei migranti e degli sbarchi sulle coste italiane da quando c’è il governo a trazione Lega e Movimento 5 Stelle. Sostiene che non va in giro a vantarsi di questa cosa, ma in realtà è già la seconda volta – se escludiamo il caso Diciotti per cui, anche lui, consegnò una memoria difensiva al tribunale per far pendere il verdetto su una decisione di Stato – che ribadisce questo aspetto. Che in realtà può anche esser vero, anche se non è mai stato firmato un decreto da parte del suo dicastero – unico a poterlo fare – per la chiusura dei porti.

«Salvini senza il sottoscritto non avrebbe potuto fare niente. Ma non vado in giro a dirlo, non mi importa nulla – ha spiegato Danilo Toninelli ad ‘Accordi e Disaccordi’, il programma di approfondimento in onda sul Nove e condotto da Andrea Scanzi -. Meno morti e meno barconi che partono dalle coste libiche». I suoi rapporti con il ministro dell’Interno sono da sempre molto tesi e si sono acuiti proprio sul tema dei migranti, ma ora il capo del dicastero delle Infrastrutture ribadisce il suo ruolo attivo nelle decisioni del governo.

Toninelli si prende il merito della gestione dei flussi migratori

E per farlo tira anche una stilettata a Roberto Saviano, da sempre critico nei confronti della politica di Matteo Salvini: «È una persona che stimo perché ha dato tanto al Paese, però secondo me nell’ultimo periodo ha perso il collegamento con la realtà». Un giudizio che sembra soft, ma in realtà è lapidario nei confronti dello scrittore che da sempre è a favore della dignità di ogni essere umano e chiede, per l’appunto, maggiore umanità da parte della politica sotto questo aspetto.

Ancora niente auto elettrica

Tra i tanti temi affrontati nel programma c’è anche quello del suo famoso suv diesel, lui da sempre al centro delle battaglie ambientaliste e dell’ecosostenibilità: «Non compro un auto elettrica se, come ora, ci sono colonnine ogni 200 km. Lavorerò per creare le condizioni – ha detto Toninelli -. Ma lei potrebbe comprare oggi una macchina elettrica, magari con i bambini come il sottoscritto che fa viaggi lunghi, e che c’è una colonnina per la ricarica ogni 200 chilometri? La acquisterò, come gli altri cittadini italiani, quando avrò contribuito a creare le condizioni per le colonnine per la ricarica».

(foto di copertina:  ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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