Raffaele Marra dice di essersi trovato «in una guerra interna al M5S»

Raffaele Marra continua a difendersi dalle accuse di abuso d’ufficio proclamandosi innocente. L’ex braccio destro della sindaca Raggi ha dichiarato durante la sua deposizione che la promozione del fratello Renato da vicecomandante della Polizia Locale a capo della Direzione Turismo, con un aumento dello stipendio di 20mila euro lordi l’anno, «fu una decisione autonoma di Raggi». Sopratutto, dice di essersi trovato nel mezzo del fuoco incrociato tra gli schieramenti pro e contro Virginia.

Raffaele Marra dice di essersi trovato «in una guerra interna al M5S»

«Mi sono trovato in una guerra tra gruppi all’interno agli M5S: Quelli che stavano con la sindaca Raggi e quelli che invece stavano con Roberta Lombardi». È uno dei passaggi della deposizione di Raffaele Marra di fronte ai giudici dell’ottava sezione penale del tribunale. «Io non avevo gruppi ma ero percepito come vicino alla sindaca, ma io non ho fatto politica: era un massacro sui giornali tutti i giorni» ha aggiunto l’ex capo delle Risorse Umane. Ha poi definito come una «sventura» la sua esperienza all’interno dell’amministrazione comunale che «per tre volte ha chiesto di mettermi in aspettativa». «Non sono mai stato militante M5S. Sono stato chiamato perché sono un valido amministratore – ha aggiunto – Ho conosciuto la Raggi nell’aprile del 2016 ad una cena organizzata dal funzionario comunale Salvatore Romeo che mi aveva contattato mentre mi trovavo in aspettativa, per chiedermi se potevo collaborare con loro. In quella fase mi sono limitato ad inviare via mail alla sindaca la macrostruttura del comune di Milano perché pensavo fosse fatta bene ed infatti quella attualmente in vigore in Campidoglio ricalca questo modello».

«La promozione?decisa da Raggi, sono estraneo anche all’aumento di stipendio»

Raffaele Marra inoltre si dichiara completamente innocente in merito alla promozione del fratello: «In relazione alla nomina di mio fratello Renato a capo della direzione Turismo del Comune mi dichiaro assolutamente innocente – si è difeso durante la deposizione – Sono stato estraneo alla procedura di interpello nato su iniziativa della sindaca Raggi che ha potere esclusivo e autonomo nelle scelte e nell’assegnazione degli incarichi. Una procedura che era di natura esplorativa e non certo comparativa, tanto è vero che la sindaca poteva conferire incarichi anche indipendentemente dalla presentazione delle istanze. Anche io, come altri dirigenti, fummo oggetto di valutazione senza aver presentato istanze». Virginia Raggi è stata assolta dalla stessa vicenda lo scorso novembre, e aveva confermato la versione di Renato Marra chiarendo che la promozione era stata una sua iniziativa. E sull’aumento dello stipendio, Marra stesso chiarisce che si tratta di passaggi di fasce retributive «predeterminate anni prima» dai vari uffici competenti del Campidoglio «dal febbraio del 2014 al giugno 2016», quando Marra era «in aspettativa per un dottorato di ricerca».

(credits immagine di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

 

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