I media vaticani hanno dato poco spazio alla lettera di Ratzinger sulla pedofilia

12/04/2019 di Redazione

Non c’è stato spazio sui media vaticani per la lettera di Joseph Ratzinger sulla pedofilia. Diciotto pagine dense che si sono proposte come vere e proprie conclusioni morali e filosofiche rispetto al convegno convocato in Vaticano da Papa Francesco a inizio 2019. Eppure, ci si aspettava una reazione a parole che, tutto sommato, mettevano in campo delle teorie fino a questo momento mai comunicate, compresa quella della responsabilità del ’68 sul processo di collasso morale che ha fatto aumentare i casi di pedofilia nella Chiesa.

Lettera Ratzinger ignorata dai media vaticani

Il fatto che l’attuale pontefice sia stato citato soltanto alla fine della lettera, nella rituale formula di saluto, già lasciava presagire che qualcosa, in realtà, non tornava nelle modalità di diffusione della lettera. E così, per evitare che ulteriori divisioni tra i sostenitori del papa emerito e tra quelli del pontefice in carica potessero alimentarsi, i media vaticani hanno deciso di non concedere troppo spazio alle parole di Benedetto XVI.

È stato sufficiente un articolo in penultima pagina sull’Osservatore Romano per dare notizia di quanto scritto dal papa emerito, testo identico a quello riportato sul sito dei media vaticani, Vatican News, a firma di Sergio Centofanti, uno dei giornalisti più esperti tra i vari organi di informazione delle mura leonine. Proprio per confermare la delicatezza dell’argomento. Il titolo è molto prudente: «Benedetto XVI: tornare a Dio per superare la crisi degli abusi».

La gestione prudente della lettera di Ratzinger e le divisioni in Vaticano

Voci di corridoio raccolte da diversi vaticanisti individuano in questa scelta un certo imbarazzo da parte del Vaticano rispetto alla lettera pubblicata da Joseph Ratzinger. Insomma, a dispetto di una gestione prudente della vicenda, le argomentazioni del papa emerito – che aveva parlato anche di club omosessuali nei seminari – sono destinate ad acuire ancor di più le differenze tra conservatori e progressisti in Vaticano.

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