Giorgia Meloni continua ad attaccare la Francia, ma anche lei votò per l’intervento in Libia

12/04/2019 di Redazione

C’è un vecchio mantra sovranista, che scarica le responsabilità per quello che è avvenuto in Libia nel 2011 esclusivamente sulla Francia o su Giorgio Napolitano, allora presidente della Repubblica in Italia. La caduta di Gheddafi e l’intervento delle forze militari europee nel Paese nordafricano, infatti, vengono imputati all’atteggiamento aggressivo della Francia di Nicolas Sarkozy che decise di mandare i militari nel Paese, in pieno clima da primavera araba.

Giorgia Meloni e la storia sovranista dell’attacco in Libia

Ovviamente, nemmeno Giorgia Meloni si astiene su questo punto. E anche oggi, quando sembrano sempre più evidenti i legami tra Parigi e il generale Haftar (che vorrebbe da Macron una sorta di via libera per lanciare l’offensiva finale contro il governo legittimo di Sarraj, riconosciuto dall’Onu), la leader di Fratelli d’Italia ricorda – con un post sui social network – l’inaccettabile comportamento dell’Elise sulla crisi nello Stato del nord Africa.

«Anche stavolta i parlamentari PD scriveranno a Macron per chiedere scusa? Fabio Fazio dirà che Parigi è capitale della Libia? O adesso che anche Repubblica sbatte in prima pagina l’inaccettabile comportamento francese in Libia, la sinistra italiana avrà un sussulto di dignità?» – in un calderone, insomma, Giorgia Meloni riesce a mettere insieme tutte le parole più invise ai suoi sostenitori, da Emmanuel Macron, fino ad arrivare a Fabio Fazio.

Giorgia Meloni votò a favore dell’intervento in Libia nel 2011

Tuttavia, bisogna ricordare che l’intervento in Libia avvenne nel 2011, quando a guidare il Paese c’era una coalizione di centrodestra, che partiva da Silvio Berlusconi e arrivava proprio a Giorgia Meloni che, nei giorni in cui si decise l’offensiva nei confronti della Libia, era in Parlamento a votare sulle varie mozioni. Tra questa, quella del forzista Fabrizio Cicchitto, che riteneva indispensabile la partecipazione italiana alla guerra in Libia, visti anche gli interessi economici del nostro Paese che, all’epoca dei fatti, riceveva il 25 per cento del petrolio e il 14 per cento del gas naturale di cui aveva bisogno. Questi dati sono stati inseriti proprio in quella mozione.

Giorgia Meloni votò a favore, permettendo – insieme agli altri parlamentari – il supporto attivo dell’Italia alla missione voluta dalla Francia. Ora, invece, chiede alla sinistra di avere un sussulto di dignità per riconoscere gli errori di Parigi.

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