Non esiste nessuna ‘zona rossa’ interdetta ai migranti di Calolziocorte

Ha destato molta indignazione la notizia del nuovo regolamento del Comune di Calolziocorte, cittadina in provincia di Lecco di oltre 13mila anime. Secondo quanto riportato da diversi organi di informazione, il sindaco leghista Marco Ghezzi – alla guida di una giunta a trainata dal Carroccio – ha deciso di vietare l’accesso in alcune zone della città ai migranti. Si parla di zone rosse (nei pressi degli edifici scolastici) completamente off-limits e di zone blu in cui è richiesto il nulla osta degli uffici del Comune. La verità, però, sta nel mezzo.

Esiste questo regolamento che sarà approvato entro un paio di giorni? Sì ed è stato confermato anche dallo stesso sindaco contattato da Il Corriere della Sera. Sarà vietato l’accesso ai migranti nelle zone rosse che includono scuole e stazione? Non proprio. Nel testo, come si legge anche nei vari articoli di cui poi è stato estrapolato solamente il titolo, si spiega come la giunta di Calolziocorte abbia messo un limite solamente ai centri di accoglienza e non all’accesso nelle varie zone della città ai migranti.

Non esiste nessuna ‘zona rossa’ interdetta ai migranti di Calolziocorte

Le zone in cui il comune di Calolziocorte ha suddiviso la città comprendono due distinzioni. Nella zona rossa (quella che include gli edifici scolastici e la stazione in un raggio di 150 metri) sarà vietato adibire centri di accoglienza in case, palazzine e appartamenti. Nelle zone blu, che sono quelle che comprendono la biblioteca comunale e gli oratori, invece, sarà necessario fare richiesta ufficiale agli uffici comunali per richiedere il nulla osta. Ai migranti – ed è il minimo, ovvio – sarà comunque consentito di girare in città, senza nessun lasciapassare da mostrare a nessun gendarme. Insomma, la città non sarà militarizzata perché i migranti proseguiranno la loro vita all’interno di Calolziocorte come prima.

Il provvedimento, comunque, non è retroattivo

Il provvedimento, come confermato dallo stesso Sindaco Ghezzi, non sarà retroattivo, quindi quei centri che già si trovano all’interno della zona rossa (e della zona blu) non saranno spostati e i migranti che vivono lì non saranno cacciati. Il primo cittadino ha spiegato d voler tutelare le cosiddette zone sensibili dalla creazione di nuovi centri. Contestabile o meno la decisione della giunta di Calolziocorte, occorreva fare chiarezza su quanto deciso.

(foto di copertina: ANSA/ORIETTA SCARDINO)

Share this article