La figlia di Salvini crede che suo padre sia il capo della Polizia | VIDEO

10/04/2019 di Enzo Boldi

Non ci stupiamo del fatto che la figlia di Matteo Salvini pensi che il lavoro di suo padre sia quello di Capo della Polizia. Evidentemente anche lei, come tutti gli italiani, ha visto più volte suo padre indossare una giacca delle forze dell’ordine (quella della Polizia più e più volte) rispetto agli ‘abiti civili’. Il suo dress code, da quando è stato scelto come capo del Viminale, ha spinto la giovanissima figlia a confondere il ruolo del suo onnisciente papà.

La rivelazione l’ha dato lo stesso Matteo Salvini dal palco d’onore del 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, che si è celebrato questa mattina a Roma, dalla terrazza del Pincio, sotto una pioggia primaverile. «Ragazzi e ragazze, oserei dire colleghi, visto che mia figlia che ha sei anni ritiene che il papà sia il capo della Polizia», ha detto il leader della Lega rivolgendosi ai presenti. Poi una battuta rivolta al vero capo della Polizia Gabrielli: «Quindi Franco preparati, però conto di fare il ministro ancora per un po’».

Matteo Salvini capo della Polizia

Lo stesso Franco Gabrielli ha difeso in più occasioni il ministro dell’Interno per le accuse piovutegli addosso a causa delle divise indossate e sfoggiate in molte occasioni: «Io lo so, perché di questo ne abbiamo parlato spesso con il ministro: lo fa come un gesto di attenzione, come un voler sentirsi parte dell’istituzione che, fino a prova contraria, finché non sarà sfiduciato, rappresenta a tutti gli effetti», aveva detto il capo della Polizia nel febbraio scorso.

Il taglio delle scorte e i numeri del Viminale

Messo da parte il suo ruolo, Salvini ha parlato anche di una revisione dei servizi delle scorte. «Ho chiesto ai miei uffici un ulteriore approfondimento per tagliare sprechi e inutili privilegi, anche attraverso l’aggiornamento dei livelli di rischio». E i numeri sono stati diffusi poco dopo dal Viminale: sono 571 le scorte oggi attive a persone a rischio in tutta Italia, con 2.033 agenti impiegati (850 poliziotti, 811 carabinieri, 284 finanzieri e 88 agenti di polizia penitenziaria). Sono i numeri aggiornati dei servizi di tutela, sui quali il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiesto un’ulteriore approfondita valutazione «per evitare che troppi poliziotti siano distratti dai compiti d’istituto». A novembre, le scorte erano 585 con 2.072 agenti impiegati.

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI )

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