Orfini all’attacco: “Non mi scuso, Marino era un disastro e il PD malato”

Si moltiplicano le reazioni dopo l’assoluzione dell’ex Sindaco di Roma Ignazio Marino in Cassazione per l’accusa di peculato e tra i tanti messaggi di solidarietà spunta, spunta una dichiarazione di tutt’altro tono. E a dar fuoco alle polveri è Metteo Orfini deputato e ex Presidente del Partito Democratico con un infuocato post Facebook.

«Alcuni, compreso qualche dirigente del Pd, mi chiedono di scusarmi per la scelta di avere sfiduciato Ignazio Marino. Ovviamente non credo di doverlo fare, perché quella scelta l’ho assunta spiegando fin dal primo momento che non era legata all’inchiesta. Marino non era adeguato a quel ruolo, stava amministrando male Roma, la città era un disastro […] Chiunque giri la città sa che fuori dalle Mura aureliane sono pochi quelli che rimpiangono la nostra amministrazione. Fossero usciti dal centro si sarebbero accorti che in quelle periferie ancora ci rinfacciano l’assenza di quegli anni. E di quelle amministrazioni» incalza il Dem che non le manda certo a dire: « Provai per un anno ad aiutarlo, troverete decine di dichiarazioni dell’ex sindaco che lo riconosceva. Difesi l’indifendibile, compresa la scelta di rimanere in vacanza in alcuni dei momenti più delicati della vita della città». E Orfini ha anche una personale interpretazione della vittoria della Raggi, portata al potere dal “disastro amministrativo” prodotto da Marino e una personale interpretazione di cosa sia stato il PD dell’era Marino “Un partito malato” e di come lo stia nuovamente tornando a essere. Orfini nota che in seno al PD c’è “Una gran nostalgia di quello che c’era prima. Di quel modello di partito fatto di filiere e correnti. Di tanti circoli che aprivano solo per i congressi. Di regole sistematicamente calpestate. I più onesti intellettualmente tra quelli che mi hanno sempre contestato quella stagione lo dicono esplicitamente. E in parte quelle abitudini sono già tornate”. Insomma, sassolini liberati dalla scarpa che sanno di veri e propri macigni scagliati contro la nuova gestione Zingaretti.

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