Di Maio aveva promesso di far pagare la metà gli asili nido solo due giorni fa | VIDEO

Il bonus baby-sitter, introdotto dal governo di Enrico Letta e confermato da quello di Matteo Renzi, è stato cancellato da questo governo. Dal 2019 in poi, infatti, non è più possibile richiederlo, come confermato dall’INPS, l’ente di previdenza sociale italiano. Il bonus sostituiva il congedo parentale, per ottenere 600 euro mensili per sei mesi (un totale di 3600 euro) con cui pagare baby-sitter o le rate dell’asilo nido. La misura è stata eliminata: gli ultimi a poterne usufruire sono quelli che ne hanno fatto richiesta nel 2018. Dovranno consumare questi 600 euro entro fine anno.

Bonus baby-sitter, la cancellazione della misura da 600 euro al mese

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio affermato che questa affermazione non era fondata e che il governo, anzi, aveva aumentato il bonus da 500 euro a 1500 euro. In realtà, il vicepremier ha parlato di un altro provvedimento, che nulla ha a che vedere con il bonus baby-sitter, ma che è una misura una tantum (e non mensile per sei mesi). Pertanto, non si può comparare con la misura cancellata da questo governo, come ha confermato l’INPS.

Strano a sentirsi, proprio perché era stato Luigi Di Maio – soltanto due giorni fa – a promettere che questo governo avrebbe fatto di tutto per incentivare le famiglie, tanto da inserire dei provvedimenti ad hoc all’interno del prossimo DEF, il documento di economia e finanza da approvare entro la seconda metà di aprile.

Bonus baby-sitter, la promessa di Luigi Di Maio

«Vogliamo dare pannolini, baby-sitter, asili nido scontati al 50% come fanno in altri Paesi europei come la Germania e la Francia? Siamo d’accordo e mettiamoci a lavorare per farlo – aveva detto Di Maio a Di Martedì -. Noi presenteremo questo pacchetto nel DEF perché un bambino che nasce in Italia deve avere gli stessi diritti di un bambino francese o tedesco».

Share this article