Il Movimento 5 Stelle non ha capito il Buongiorno di Mattia Feltri su La Stampa

03/04/2019 di Redazione

C’è un elemento che sfugge al Movimento 5 Stelle. Probabilmente, il loro timore di finire sempre nel mirino, qualsiasi cosa facciano, li porta a non riconoscere nemmeno un articolo scritto per dimostrare preoccupazione nei confronti di un suo esponente. Così Mattia Feltri, nel Buongiorno quotidiano su La Stampa, ha provato a trattare della questione dell’attentato dinamitardo a Chiara Appendino, probabilmente di matrice anarchica. L’articolo si intitola I Bombaroli e illustra la preoccupazione del giornalista per i fatti di Torino: sia per la reazione superficiale della politica, sia per il malcontento diffuso in città che si sta trasformando in odio violento.

Mattia Feltri e il suo Buongiorno su Chiara Appendino

Di certo, Feltri non ha difeso gli attentatori della Appendino, né li ha giustificati. Ecco alcuni passaggi del suo articolo, in modo tale da offrirvi la possibilità di fare da soli l’analisi del testo sulle parole del giornalista de La Stampa.

Feltri debutta così: «S’è sollevato il quarto d’ora dello sdegno (dopo l’attentato a Chiara Appendino, ndr). Solidarietà da qui e da là, sbalordimento in favore di like, dichiarazioni di prestampata spavalderia (se pensano di intimorirci hanno sbagliato indirizzo eccetera), e subito ognuno è tornato a controllarsi allo specchio: Matteo Salvini doveva vedersela via twitter con Fiorella Mannoia, a Luigi Di Maio toccava curare il lancio del servizio fotografico di fidanzamento su Chi, l’opposizione aveva da intestarsi l’approvazione del revenge porn (il solito spargimento di anni di galera: i dettagli in cronaca)».

Feltri, quindi, afferma che dopo l’iniziale solidarietà, tutta la politica (sia quella della maggioranza, sia quella dell’opposizione) è tornata serenamente a occuparsi delle loro attività. La situazione a Torino, tuttavia, restava grave. E infatti il giornalista scrive: «Già a febbraio erano arrivate minacce di morte al sindaco, le strade della città sono sempre più spesso campi di battaglia, le periferie ribolliscono di rabbia: sono gli illusi che si risvegliano delusi, e talvolta i delusi si risvegliano frustrati, e talvolta i frustrati si risvegliano violenti. È stato un giochino facile prendere i loro voti: onestà contro disonestà, che ci vuole? Ora i primi arrivano a chiedere il conto, nei modi che ritengono e che più praticano, compresi quelli da bombaroli, e nella distrazione generale. Sono soltanto un’avanguardia, ma quando questo governo sprofonderà sotto i suoi spropositi, e l’opposizione sotto le sue velleità, saranno molti e molto cattivi».

L’attacco a Mattia Feltri da parte del M5S

In queste parole, quelli del Movimento 5 Stelle hanno voluto vedere un attacco alla sindaca Appendino e una giustificazione degli attentatori. Ma, come si può evincere dal testo, non è assolutamente così: Mattia Feltri stava provando a spiegare come far leva sulla pancia della gente può essere pericoloso e diventare un qualcosa di incontrollabile. Il suo è un grido di avvertimento, lanciato nell’indifferenza di tutta la politica, sia quella di maggioranza, sia quella di opposizione.

E invece sul Blog delle Stelle leggiamo questo attacco ingiustificato a Mattia Feltri, con tanto di hashtag #FeltriVergogna: «Per Feltri è la “rabbia delle periferie”, la cui popolazione nulla ha a che fare con questi fatti, la giustificazione per fabbricare e inviare un pacco bomba […]. Non una riga invece di condanna del gesto e di solidarietà alla sindaca, ma anzi una sorta di giustificazione, sulla prima pagina del principale quotidiano di Torino, della violenza e del terrorismo: #Feltrivergogna e chiedi scusa!».

Infine, il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’intervento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, affinché possa prendere dei provvedimenti nei confronti di Feltri.

Una polemica inutile che si basa su una scorretta comprensione del testo.

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