«Sei già morto perché noi ti ammazziamo», le minacce omofobe durante il Congresso delle Famiglie

01/04/2019 di Enzo Boldi

Aggredito e minacciato di morte perché gay, ma in Italia alcuni politici continuano a negare che ci sia un problema razzismo e omofobia. La storia di Angelo Amato e del suo compagno Andrea è stata affrontata più volte e i loro nomi sono finiti sulle pagine della cronaca in diverse occasioni. La coppia vive in provincia di Verona e si era recata in città per partecipare alla manifestazione parallela al Congresso delle Famiglie per difendere i diritti degli omosessuali (e non solo). E lì sono stati aggrediti verbalmente da alcuni facinorosi ‘difensori’ della famiglia tradizionale. «

Angelo Amato ha raccontato questa nuova aggressione, questa volta (per fortuna) solamente verbale, al giornale online Open, spiegando come il tutto sia avvenuto alla luce del sole e con il battibecco e le minacce immortalate in un video. Lui era a Verona a manifestare quando un uomo lo avrebbe riconosciuto e ha iniziato a insultarlo con tutti i luoghi comuni e le peggiori parole tipiche di queste aggressioni primordiali. «Culattone di merda, ricordati che sei già morto perché noi ti ammazziamo».

Angelo Amato e l’aggressione omofoba durante il Congresso delle Famiglie

Nel recente passato Angelo Amato e il suo compagno Andrea erano già stati minacciati, con tanto di tentativo di incendio della loro abitazione in provincia di Verona. Le taniche di benzina e le scritte sui muri sono rimaste impresse nelle loro menti, ma non si sono dati per vinti e hanno fatto vincere il loro amore davanti all’odio di alcuni gretti individui.

 

Andare avanti è molto complicato

Ma le continue vessazioni subite nel tempo fanno uscir fuori dalle loro bocche un oscuro presagio per il futuro: «Stiamo cercando di costruire una barriera davanti a casa ma il nostro comune ci sta facendo dei problemi incredibili, è un accanimento – conclude Angelo Amato a Open -. Comunque noi abbiamo una corda pronta a casa, forse daremo soddisfazione a tutte queste merde, a questa città a maggioranza di destra. Ci attaccheremo via, cosi andiamo via da Verona».

(foto di copertina: da video di Lapresse)

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