Brescia, invece del Rogo della Vecchia bruciano il fantoccio di Salvini

29/03/2019 di Redazione

Tradizionale rogo della Vecchia a Brescia. Si tratta di una manifestazione che si svolge a metà Quaresima, in cui le credenze popolari puntano a esorcizzare qualcosa attraverso un falò in cui bruciare un fantoccio che rappresenta, appunto, il periodo di ristrettezze prima di Pasqua. Oggi, però, a Brescia sul rogo ci è finito Matteo Salvini, o meglio il suo pupazzo. La sua faccia – evidentemente riconoscibile – è stata infilata sulla pira: aveva una giacca verde con uno stemma «Casa Faugn».

Rogo Salvini, gli organizzatori: «Gesto non rivolto a Salvini»

Il rogo è avvenuto in pubblico, in un luogo aperto alla presenza di molti bambini. Inevitabili le proteste per un gesto interpretato come violento. Tuttavia, gli organizzatori negano qualsiasi intento sovversivo. A organizzare il falò, nel quartiere del Carmine della città lombarda è stato il Gruppo de Noalter, un’associazione che si occupa di gestire eventi sul territorio.

Al Giornale di Brescia, che era presente sul luogo al momento del rogo Salvini, hanno negato di voler bruciare direttamente un fantoccio che ricordasse il ministro dell’Interno. Si sono difesi, infatti, sostenendo di aver voluto dar fuoco all’idea di razzismo che si sta – a poco a poco – diffondendo in Italia.

«Ci rendiamo conto della delicatezza del caso, ma non vogliamo bruciare nessuno – hanno concluso – sappiamo che è un gesto inaccettabile: vogliamo solo simboleggiare l’inutilità del razzismo e dell’avanzata dell’estrema destra in Italia».

[FOTO da Facebook: la pubblicazione è uno screenshot della notizia data dal Giornale di Brescia]

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