La rivoluzione femminile lascia il Vaticano. Lucetta Scaraffia dà le dimissioni dall’Osservatore Romano

26/03/2019 di Enzo Boldi

Una zona d’ombra in Vaticano dopo le dimissioni di Lucetta Scaraffia dall’Osservatore Romano e dalla direzione di ‘Donne Chiesa Mondo’. La giornalista ha, infatti, scritto anche a Papa Francesco una lettera nella quale ha motivato la sua decisione, parlando di divergenze fattive e di orizzonti con la nuova guida del quotidiano edito proprio dalla Santa Sede. Nella sua missiva al Pontefice, la donna denuncia un atteggiamento avverso da parte del nuovo direttore Andrea Monda che, però, nega qualsiasi dissidio e pregiudizio.

«Dopo sette anni dalla pubblicazione di ‘Donne Chiesa Mondo’, constatiamo infatti che non ci sono più le condizioni per continuare la nostra collaborazione con ‘L’Osservatore Romano’ – ha scritto Lucetta Scaraffia nella sua lettera inviata al Santo Padre lo scorso 21 marzo -. Il mensile era nato da una iniziativa femminile autonoma, realizzato da un gruppo di donne che si erano aggregate nel corso degli anni, ed era stato approvato e sostenuto da due Papi, Benedetto XVI e Francesco. Si trattava per il Vaticano di un’esperienza nuova per la sua autonomia».

Lucetta Scaraffia lascia, in polemica, la direzione di ‘Donne Chiesa Mondo’

Una autonomia che, secondo l’ormai ex direttrice, si è persa nel tempo e nelle ultime settimane la decisione è degenerata. «Questa linea non ha trovato l’appoggio della nuova direzione dell’Osservatore Romano, indirizzata piuttosto a depotenziare ‘Donne Chiesa Mondo’, avviando collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l’effetto di mettere le donne l’una contro l’altra invece di sollecitare confronti aperti, e dimostra così di non considerare i membri della redazione interlocutori sufficientemente ‘affidabili’. Si torna così alla selezione delle donne che parte dall’alto, alla scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza – accusa Lucetta Scarraffia -, e si rinuncia a ogni possibilità di aprire un vero dialogo, libero e coraggioso, fra donne che amano la Chiesa nella libertà e uomini che ne fanno parte. Si torna all’autoreferenzialità clericale e si rinuncia a quella parresia tante volte chiesta da papa Francesco, nella cui parola e nel cui magistero tanto ci riconosciamo».

Il direttore de L’Osservatore Romano smentisce le accuse

Le accusi sono molto gravi e rivolte al direttore del quotidiano Andrea Monda (succeduto lo scorso 18 dicembre a Gian Maria Vian)  che, però, nega qualsiasi ingerenza e pregiudizio nei confronti di ‘Donna Chiesa Mondo’, il mensile diretto fino a ieri da Lucetta Scaraffia: «In questi pochi mesi da quando sono stato nominato Direttore ho garantito alla professoressa Scaraffia, e al gruppo di donne della redazione, la stessa totale autonomia e la stessa totale libertà che hanno caratterizzato l’inserto mensile da quando è nato, astenendomi dall’interferire in qualsiasi modo sulla fattura del supplemento mensile del giornale e limitandomi a offrire il mio doveroso contributo (nel suggerimento di temi e persone da eventualmente coinvolgere) alla libera valutazione della professoressa Scaraffia e della redazione del supplemento».

(foto di copertina da: L’OSSERVATORE ROMANO – Servizio Fotografico – photo@ossrom.va)

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