Treviso, giovani calciatori offendono 14enne del Burkina Faso: «Ti sotterriamo vivo»

L’attaccante del Treviso è stato preso di mira dai calciatori dell’altra squadra perché aveva un colore della pelle diverso dal loro. L’episodio è avvenuto su un campo da calcio in un campionato Giovanissimi Under 15. L’incontro tra Treviso e Miranese ha avuto questo risvolto particolarmente triste, che un po’ fotografa il Paese che siamo diventati. Offese bruttissime, secondo i dirigenti della squadra di casa: «Nero di m…., ti sotterriamo vivo» e altri insulti di questo genere, che hanno messo a dura prova un ragazzino di 14 anni originario del Burkina Faso, ma residente in Italia da diversi anni, pur senza avere ancora la cittadinanza nel nostro Paese.

Treviso, insulti razzisti: il racconto dell’allenatore

A denunciarlo è il responsabile del settore giovanile e allenatore della prima squadra del Treviso Andrea Campolattano: «Ho inviato una lettera alla Figc, per conoscenza – ha detto a Giornalettismo -. Non credo che siano presi dei provvedimenti dal momento che l’arbitro non ha scritto nulla nel referto. Ma nemmeno noi chiediamo che siano presi provvedimenti e non vogliamo strumentalizzare la vicenda. Vorremmo soltanto segnalare una pagina molto brutta dello sport giovanile in Italia».

Già, perché a quanto pare, l’arbitro non si è accorto di niente. Eppure, l’insulto è stato segnalato al direttore di gara sia dal diretto interessato, sia da un suo compagno – che ha tratti somatici sudamericani – e che era intervenuto in sua difesa. In un primo momento, l’arbitro aveva addirittura minacciato l’espulsione per il calciatore del Burkina Faso. Ma dopo un chiarimento, ha desistito da questo suo proposito originario. Perché le offese razziste, tra l’altro, non sono state rivolte soltanto al 14enne, ma anche al compagno di squadra che era accorso per difenderlo.

L’iniziativa contro il razzismo del Treviso

«Quello che è successo non ha una giustificazione – ha detto Campolattano a Giornalettismo -. Il ragazzo di 14 anni è perfettamente integrato e non aveva mai subito episodi del genere. Ora, la priorità è quella di recuperarlo dal punto di vista psicologico, perché durante e dopo la partita era molto provato. Ma gli insulti razzisti sono arrivati anche al compagno di squadra che lo ha difeso e che è italiano di Venezia a tutti gli effetti: la madre è di origini sudamericane e per questo motivo ha quei tratti somatici lì. Ma gli insulti se li è presi lo stesso».

Ora, la società del Treviso si prepara a sensibilizzare l’intero settore giovanile del Veneto con iniziative anti-razzismo. «La prossima settimana – ha detto Andrea Campolattano – le nostre Under 15 e Under 17 scenderanno in campo con delle magliette a tema per dire no al razzismo. Il segnale forte deve partire da noi e si deve estendere a tutte le società. Questo è il nostro augurio».

[FOTO dal profilo Facebook del mister Andrea Campolattano]

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