Chi sono i panafricanisti di cui ha parlato Ouesseynou Sy

21/03/2019 di Redazione

Affonda le radici negli ultimi anni del secolo XIX il panafricanismo citato da Ouesseynou Sy, l’uomo che ha sequestrato l’autobus a San Donato Milanese, cercando di fare la strage di 52 bambini che si stavano trasferendo da una palestra al proprio istituto scolastico. Nel primo interrogatorio sostenuto in procura, l’autista dell’autobus ha affermato di aver compiuto il proprio gesto per spingere gli africani a non arrivare in Italia e per invitarli a restare nei propri Paesi di origine.

Cos’è il panafricanismo di cui ha parlato Ouesseynou Sy

Si sarebbe proclamato proprio «panafricanista» e si sarebbe augurato una vittoria delle destre in Europa, perché scoraggerebbero le politiche dell’accoglienza nei Paesi occidentali. Ma cos’è questo panafricanismo di cui Ouesseynou Sy ha parlato? La dottrina, inizialmente, era stata formulata dai nativi africani che avevano abbandonato il loro continente ed erano stati trasportati nel continente americano.

Si trattava di un processo che puntava all’autodeterminazione dei popoli africani, al loro affrancamento dai Paesi occidentali, alla liberazione dal colonialismo, cercando anche di unificare i vari stati dell’Africa in un unico grande soggetto politico. Va da sé che, oltre ai principi di ribellione nei confronti delle istituzioni occidentali, viste come oppressori della propria libertà, il movimento ebbe anche delle deviazioni di tipo nazionalistico.

Le fasi storiche del panafricanismo

Il panafricanismo caratterizzò le politiche di diversi Stati africani per tutto il Novecento, anche successivamente al processo di decolonizzazione. Da questo momento in poi, le sfumature del panafricanismo sono state diverse, soprattutto nell’atteggiamento da perseguire nei confronti delle potenze occidentali. In vari congressi panafricanisti si cercò di dettare una linea che potesse riunificare le varie correnti di pensiero in proposito. Gli ultimi accenni di panafricanismo – quelli più moderni – si sono registrati nei primi anni 2000.

Impossibile collocare ideologicamente il panafricanismo in maniera netta

Da questi ultimi movimenti emergeva sia la promozione dell’unità politica e il sentimento di identità comune tra i paesi africani al fine di rendere concreta questa unità d’intenti, sia l’idea che le persone nere in ogni paese del mondo siano per prima cosa cittadini dell’Africa, concetto base del nazionalismo.

Non si può dare un’etichetta precisa, di destra o di sinistra, al panafricanismo. Qualsiasi speculazione ideologica sulle parole di Ouesseynou Sy, infatti, sembra fuori luogo. Il messaggio politico che ha voluto lanciare, se dovessero essere confermate le sue parole del primo interrogatorio, resta comunque molto chiaro. Ad animare il suo gesto sarebbe stata la volontà di lanciare un messaggio alle popolazioni dell’Africa per la loro autodeterminazione e per incitarle a non abbandonare la propria terra. Il gesto violento attraverso il quale si è voluta comunicare questo messaggio è da condannare.

FOTO: ANSA/VIGILI DEL FUOCO

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