Sergio Mattarella sulla Via della Seta: «L’Italia ha bisogno di investimenti, no all’uso per il predominio»

L’affare della via della seta sembra essere ogni giorno più complesso. Sotto lo sguardo preoccupato degli Stati Uniti, il Movimento 5 Stelle allaccia i rapporti con Xi Jinping, mentre Giuseppe Conte cerca di rassicurare la posizione euroatlantica. Con l’arrivo del Segretario generale del Partito Comunista Cinese a Roma, ad esprimersi è Sergio Mattarella, che ricorda la necessità degli investimenti ma auspica «collaborazione e non competizione e predominio».

Sergio Mattarella: «Tra Cina e Italia fondamentale la creazione di un contesto quanto più aperto e trasparente possibile»

Sergio Mattarella si è rivolto ai media cinesi al seguito di Xi Jinping con la calma che lo contraddistingue. Nelle sue parole, di rassicurazione e al contempo di monito, si legge la consapevolezza che la decisione italiana avrà, nel bene o nel male, conseguenze internazionali estremamente importanti. «La nostra relazione è stabile e fondata sul rispetto reciproco» ha detto il Presidente della Repubblica ricordando che nel 2020 correrà il 50esimo anniversario dei legami diplomatici Italia-Cina. Dall’incontro con Xi Jinping, Mattarella spera che «possano scaturire intese, idee, progetti, nei quali il partenariato italo-cinese possa ulteriormente svilupparsi, anche a più generale beneficio della collaborazione tra Europa ed Asia, che necessita di un volume, sempre maggiore, di investimenti sostenibili in infrastrutture, per assicurare un futuro di benessere e di pace per le tutte le popolazioni dei due continenti». Perché l’Italia, ha ricordato il PdR, ha bisogno di investimenti ma questi devono avvenire in un «contesto quanto più aperto e trasparente possibile; in cui i soggetti economici dei due Paesi possano agire in maniera equivalente, reciprocamente libera ed equilibrata, con la rimozione di barriere, che ancora si frappongono ai flussi commerciali».

«La via della seta sia la nuova via della conoscenza»

Sulla Via della Seta, ha continuato Mattarella, viaggiano «progetti culturali, idee, scambi di conoscenze, nuove opportunità, scientifiche, tecnologiche e della contemporaneità». La Via della Seta potrebbe trasformarsi in «una Nuova Via della Conoscenza» auspica il presidente, che però non sottovaluta i timori degli Stati Uniti e del resto dell’Europa a stringere rapporti con la Cina. «I nuovi strumenti, di straordinarie potenzialità, che scienza e tecnologia pongono a disposizione dell’umanità, siano utilizzati e regolati insieme, per la collaborazione e non per la competizione e il predominio, con cui ciascuno ne riceverebbe minor beneficio» ha infatti aggiunto il Capo dello Stato.

(Credits immagine di copertina: ANSA/ PAOLO GIANDOTTI – UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE PRESIDENZA REPUBBLICA)

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