La loggia segreta nella città di Matteo Messina Denaro. Arrestati politici locali ed ex deputati

21/03/2019 di Enzo Boldi

Castelvetrano è una cittadina tristemente famoso per aver dato i natali a Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra latitante da anni. Questa mattina, però, la cittadina siciliana è stata arrestata da una raffica di arresti legati a corruzione, concussione, influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale e ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficioassociazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. La Procura di Trapani ha, infatti, scoperchiato una vera e propria loggia segreta che coinvolgeva almeno 27 persone, tra cui esponenti politici di rilievo a livello nazionale e locale.

C’è anche l’ex presidente dell’Ars (Assemblea regionale siciliana), Francesco Cascio, tra gli arrestati del blitz dell’operazione denominata ‘Artemisia’ e portato a termine dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani. L’ex deputato regionale di Forza Italia, finito ai domiciliari, è accusato di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di un altro ex deputato regionale (nella scorsa legislatura vicepresidente della Commissione Formazione e Lavoro e componente dell’Antimafia regionale), sempre forzista, Giovanni Lo Sciuto, nativo di Castelvetrano, anche lui ai domiciliari.

La loggia segreta di Castelvetrano

Lo Sciuto sarebbe riuscito a ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale e anche finanziario, in cambio avrebbe agevolato la concessione dei finanziamenti a favore dell’Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) presieduta da Paolo Genco, anche lui arrestato. Le indagini avrebbero accertato ancora l’esistenza di una associazione a delinquere promossa e capeggiata da Lo Sciuto con la collaborazione del massone Giuseppe Berlino, composta anche dall’ex Sindaco di Castelvetrano Felice Errante Jr., dall’ex Vice-sindaco Vincenzo Chiofalo e dal commercialista massone Gaspare Magro che aveva come obiettivo il condizionamento dell’attività di organi costituzionali e della pubblica amministrazione.

Il ruolo dell’ex segretario di Alfano

Nell’inchiesta è stato coinvolto anche l’attuale sindaco di Castelvetrano Luciano PerriconeGiovannantonio Macchiarola, ex segretario di Angelino Alfano al tempo del suo ministero alla Giustizia. Proprio quest’ultimo sarà ascoltato domani dagli inquirenti. Contro di lui l’accusa di aver avvisato Lo Sciuto di alcune intercettazioni entrate in possesso della Procura ed è quindi indagato per rivelazione di notizie riservate.

 

(foto di copertina: ANSA/ FRANCO LANNINO)

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