Brexit, bloccato il terzo voto: nessuna analisi di un testo già bocciato

Forse Theresa May cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel, ma le sue speranze di chiudere definitivamente l’affare Brexit sono già sfumate. Colpa dello speaker della Camera John Bercow che, appellandosi ad una norma davvero antica, ha vietato il voto su un testo già discusso.

John Bercow dà lo stop al voto: «Solo se ci saranno modifiche sostanziali»

John Bercow ha fatto riferito ad una procedura del 1604 che impedisce l’esame di norme già bocciate. Questo significa per Theresa May che non potrà riproporre, come ha già fatto in passato, sempre lo stesso accordo stretto con Bruxelles. La premier infatti era stata più volte accusata di aver presentato testi pressoché identici, dove le modifiche non erano sostanziali e non rispondevano alle continue bocciature del parlamento. Una tecnica per prendere tempo, secondo molti, per arrivare alla viglia del divorzio senza un piano alternativo. Un escamotage che non potrà usare nella settimana che sembrava poter essere quella conclusiva.

Bercow ha spiegato che aveva permesso il secondo voto poiché Theresa May aver stretto un nuovo accordo con la UE modificando il testo, sopratutto per quanto riguarda il backstop, vero punto critico. Ora lancia il monito al primo ministro: anche il nuovo testo, frutto della settimana extra di trattative, dovrà essere diverso, altrimenti lo Speaker non lo ammetterà. Una presa di posizione in difesa e a tutela del rispetto dovuto ai comuni, ha spiegato Bercow. Voci di corridoio però dicono che si tratti di una mossa per ristabilire gli equilibri con coloro che lo accusavano di eccessivo protagonismo.

(credits immagine di copertina: © Uk Parliament/Jessica Taylo/Xinhua via ZUMA Wire)

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