Iman Fadil: i risultati delle analisi infittiscono il giallo

Non si scioglie il mistero della scomparsa improvvisa di Iman Fadil, l’ex “olgettina” deceduta il 6 di marzo all’ospedale Humanitas di Rozzano, dopo circa un mese di degenza. Greco, il procuratore titolare dell’inchiesta ha affermato oggi che nel sangue della ragazza sono stati trovati valori anomali di alcuni metalli. E le percentuali rilevate non sono basse, nonostante le molte trasfusioni a cui è stata sottoposta l’ex modella: « La presenza di antimonio nel sangue ‘lavato’ ha dato un riscontro di 3 mentre il range e’ da 0,02 a 0,22 e il cadmio urinario di 7 a fronte di una ‘forchetta’ di normalita’ tra 0,1 e 0,9. Anche il cromo e’ presente in maniera massiccia»ha affermato il Procuratore tenendo a precisare «Non so cosa vogliano dire questi dati, ma non e’ vero, come riportato da alcuni media, che le tracce di questi metalli sono basse».

Avvelenamento o malattia rara: decisiva l’autopsia

Indicazioni che fanno propendere gli inquirenti per due ipotesi, ovvero l’avvelenamento o la malattia rara, anche se i test eseguiti fino ad ora dal personale medico dell’Ospedale hanno dato tutti esito negativo. I medici insomma non escludono ancora la morte “per cause naturali”, ma finora nessuno ha saputo fornire una risposta in tal senso. “I dottori hanno cercato di seguire tutte le ipotesi possibili in base alla scienza medica e, ad una ad una, le hanno scartate trovandosi davanti ad una situazione complessa che non sono riusciti a comprendere” ha precisato il Procuratore. Ulteriori indicazioni potranno sicuramente venire fornite dall’esame dall’autopsia e dal relativo esame degli organi . Autopsia per la quale sono state prese misure cautelative aggiuntive proprio per il sospetto che il corpo della ragazza sia stato contaminato da sostanze radioattive. L’esame da parte dei medici legali verrà così eseguito grazie a una serie di apparecchiature speciali in uso dai vigili del fuoco probabilmente tra giovedì e venerdì.

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