Elena Fattori su Giuseppe Conte: «Mi disse che il no a Stamina non avrebbe fatto contenta l’opinione pubblica»

18/03/2019 di Redazione

Fanno molto discutere le parole di Elena Fattori, la senatrice dissidente del Movimento 5 Stelle che è stata intervistata da Repubblica. Nel corso del colloquio con Annalisa Cuzzocrea, la senatrice – che dissente dal M5S soprattutto per quanto riguarda i temi della salute – ha parlato del primo punto di contatto con l’avvocato Giuseppe Conte. L’uomo che sarebbe diventato presidente del Consiglio con il Movimento 5 Stelle al governo.

Cosa pensava Giuseppe Conte su Stamina

Il contatto tra i due è avvenuto telefonicamente. Si trattava del periodo in cui Giuseppe Conte era l’avvocato della piccola Sofia, la bambina diventata il simbolo dei malati di gravi patologie che volevano essere curati con il metodo Stamina introdotto da Davide Vannoni. «Mi telefonò in merito a un emendamento del decreto Balduzzi – ha affermato la senatrice -. Era l’emendamento che consentiva a Vannoni di proseguire le cure negli Spedali civili di Brescia nonostante quel protocollo sulle staminali di fatto non esistesse. Terminò la telefonata ricordandomi che dire no a Stamina equivaleva a contrariare i genitori di tanti bambini malati e che quindi l’opinione pubblica non sarebbe stata contenta».

Le parole di Elena Fattori su Giuseppe Conte e il caso Stamina

Bisogna analizzare questa dichiarazione alla luce di due fatti fondamentali. Il primo è che Giuseppe Conte era particolarmente coinvolto nella vicenda, essendo il difensore di una famiglia che voleva avvalersi delle cure di Davide Vannoni. Il secondo è che la sua discesa in politica era molto lontana e che, pertanto, nel frattempo il presidente del Consiglio potrebbe aver cambiato idea in merito, una volta terminato il suo ruolo di avvocato difensore.

Tuttavia, il fatto che Giuseppe Conte abbia indicato queste cose a una esponente del Movimento 5 Stelle suggerendole la linea ‘più popolare’ sul caso Stamina è rilevante per l’interesse pubblico. Sul caso Stamina, infatti, ci sono state delle sentenze. Gli imputati nel caso sono stati condannati per somministrazione di farmaci imperfetti mentre sul metodo Stamina c’è stata la bocciatura della commissione scientifica che doveva analizzarne i presunti effetti benefici nel 2014.

(Foto da archivio Ansa: Il premier Giuseppe Conte e il ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio nello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, Napoli. Credit immagine: ANSA / CIRO FUSCO)

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