Anche in Basilicata Salvini espone una donna che manifestava alla gogna dei social

Tutto come previsto. Dopo le ragazze minorenni di Napoli, dopo i liceali in Sardegna (uno di questi affetto da una forma di autismo), dopo Giulia che aveva esposto il cartello «meglio buonista e puttana che fascista e salviniana» sul carro dei Sentinelli di Milano alla manifestazione antirazzista nel capoluogo meneghino, tocca anche a C., giovane lucana con meno di 30 anni, essere esposta alla gogna mediatica della feroce strategia salviniana.

Gogna Salvini, manifestante derisa sui social del ministro

Nel corso della giornata del 16 marzo, Matteo Salvini si è recato in Basilicata per il suo tour elettorale in vista delle elezioni amministrative della prossima settimana. In un incontro in piazza Zecchettin a Villa d’Agri (frazione di Marsicovetere, in provincia di Potenza), il leader della Lega è stato accolto dai candidati locali, dagli amministratori di alcuni centri dell’area (tra cui il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala) e dal pubblico delle grandi occasioni. Non mancavano, però, i contestatori. Quelli, cioè, che non credono alla favola del «prima i lucani» e che sono contrari alla politica sovranista del ministro dell’Interno.

Matteo Salvini, come al solito, ha bollato la protesta con uno sbeffeggiamento irrispettoso: «Più uovo sbattuto e meno canne. Non vi sento, dovete urlare più forte». Ma il video diventato virale nel pomeriggio non deve essere stato sufficiente per il ministro dell’Interno. Nel corso della serata, il social media manager Luca Morisi ha tirato fuori dal cilindro il «carico da novanta». La foto della manifestante con un cartello. Una citazione di un canto partigiano e la frase contro Salvini, come se ne vedono tante ai cortei: «Salvini, attento: ancora fischia il vento».

Gogna Salvini, il post del ministro

gogna Salvini

Matteo Salvini in Basilicata offende i manifestanti

Il ministro condivide la foto e si lancia nel solito copy ammiccante: «Democratica ospite oggi ad un comizio in Basilicata: Salvini ATTENTO, ancora fischia il vento!!!. La risposta alle minacce? Solo SORRISI. Il 24 marzo anche in terra lucana SI CAMBIA!». Il concetto di ‘minaccia’ ovviamente è discutibile e quell’«attento» nel cartello serve semplicemente a far rima con «vento». Ma il pubblico dei social segue subito lo spunto offerto dal suo «capitano».

È a questo punto che il copione prevede il profluvio di commenti beceri. Che arrivano puntuali pochi istanti dopo la condivisione su Facebook, Twitter e Instagram. Il più condiviso dice: «A lei non le fischia nemmeno un muratore moldavo dal furgone». Il tenore degli altri è ancora peggiore.

Gogna Salvini, le parole di C: «Non avrei mai pensato di poter crollare in questo modo»

Giornalettismo ha contattato C., che non si è sottratta alle domande, ma ha spiegato esattamente cosa prova una donna che viene attaccata in maniera immotivata dai followers di un ministro della Repubblica. «Dopo un primo stato di divertimento che ho provato nel notare la sua mancanza di argomentazioni e la mancanza di senso civico dei suoi seguaci è arrivato il crollo – dice la ragazza che ha esposto un cartello di protesta in provincia di Potenza -. Non avrei mai pensato di poter crollare in questo modo, avendo creduto sempre nella mia forza, ma purtroppo è giunto. Ebbene sì, è molto dura anche per me, ma bisogna trovare la forza per reagire ed andare avanti per combattere questo signore. La forza che dovrebbe nascere nella coscienza di ognuno di noi.  Al di là del non rispetto della legge in merito di privacy e la mancata sensibilità nei confronti del cyber-bullismo, il gesto compiuto va ben oltre e mina la libertà di espressione e di pensiero. Libertà scolpita nella Costituzione italiana.  Bisogna reagire per non permettere un nuovo ventennio fascista. Bisogna reagire per non lasciar passare invano la morte di tante menti libere del passato della nostra nazione».

C. si è vista scrivere di tutto. Una valanga di commenti che l’hanno presa di mira toccandola sul personale. Con scarsissima attenzione ai contenuti della protesta che la ragazza – insieme a tanti altri manifestanti – ha messo in piazza: «A chi ha commentato la mia foto non voglio rispondere assolutamente niente, perché offenderei la mia intelligenza – dice C. ai microfoni di Giornalettismo -. Non ho intenzione di partecipare al gioco mediatico previsto da questo signore. Purtroppo i social, si sa, attirano commenti in massa e lasciano che la gente si accalchi e scriva offese di ogni genere fomentata dal momento e presa dalla voglia di dar voce al proprio pensiero. Com’è giusto che sia».

Ma è giusto anche che a far scatenare questi commenti beceri sia un rappresentante delle istituzioni, l’uomo che, stando agli ultimi sondaggi, è a capo del partito che avrebbe la maggioranza relativa in Italia? La ragazza ha un messaggio anche per il ministro Salvini: «Sicuramente vorrei dirgli che è una persona ‘simpaticissima’ e , a differenza di come mi ha definito, una persona davvero molto poco democratica».

C. continuerà a lottare e a scendere in piazza anche in futuro. Le offese provocate dal post sui social network di Matteo Salvini sono un semplice incidente di percorso. C’è una battaglia più importante da portare avanti, che è quella per la libertà d’opinione: «In questo periodo storico che sta vivendo l’Italia sento che è davvero minata, ma in cuor mio preme il dovere di continuare a lottare come ho sempre fatto per non permettere che scompaia – conclude C. -. Più che un dovere personale è un dovere civile e morale». Insomma, da qualche parte, il vento continua davvero a soffiare.

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