Telese dà del «servo dei padroni» al sindacalista sotto scorta per aver ricevuto minacce

11/03/2019 di Enzo Boldi

L’autocoscienza deve essere una qualità riservata a pochi, come dimostrato domenica sera da Luca Telese in diretta televisiva. Il giornalista – che ora scrive per La Verità dopo un passato a Il Fatto Quotidiano, a Il Giornale e all’ufficio stampa di Rifondazione Comunista – si è scagliato un’altra volta contro Marco Bentivogli, il segretario generale di metalmeccanici Fim Cisl finito sotto scorta nel 2017 dopo una serie infinita di minacce nei suoi confronti e per la sua famiglia. Il poliedrico giornalista-equilibrista, passato continuamente dalla sinistra progressista alla destra conservatrice con un passaggio anche alla protesta del Movimento 5 Stelle, ha definito il sindacalista un «servo dei padroni».

Un vecchio modo di dire, spesso abusato, aiuta a comprendere meglio il nocciolo della questione: ‘Da che pulpito viene la predica’. Il palcoscenico da cui sono state pronunciate quelle parole è quello della domenica sera di La7, Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti. Un teatro in cui si è ripetuto un attacco già andato in scena, sempre in una trasmissione della tv di Urbano Cairo, lo scorso 3 marzo quando Telese diede del «buffone» a Bentivogli parlando di scioperi, legge Fornero e Quota100.

Telese accusa Bentivogli di essere «servo dei padroni»

L’accusa mossa a L’Aria che Tira da Marco Bentivogli era sulla questione degli scioperi, con il sindacalista che non ha detto a Telese come nei salotti dei Parioli non si sia mai scioperato. Un attacco che non sembra esser andato giù al giornalista de La Verità che domenica sera, a Non è l’Arena, ha voluto riscavare un solco profondo tra i due, con accuse abbastanza gravi e che, oltretutto, offrono uno sfondo politico abbastanza degradante.

 

Il Curriculum a ‘ondate’ di Luca Telese

Un sentimento, come si può capire dalle parole del giornalista de La Verità, che covava da un decennio, con un accusa che ha un retrogusto amaro. L’accusa di essere «servo dei padroni», oltre a essere volgare, sembra essere inopportuna, considerando anche il pulpito da cui è arrivata la predica. Luca Telese, infatti, ha sempre seguito ‘l’ondata del potere’. Nel 1995 era il portavoce di Rifondazione Comunista, nel 1999 (con il ritorno di Berlusconi) ha iniziato a scrivere per Il Giornale, nel 2009 segue il vento del cambiamento grillino e inizia a collaborare per Il Fatto Quotidiano. Infine, dal 2016 collabora con La Verità seguendo l’ondata sovranista. Una libertà legittima, ma che pone limiti sui giudizi di ‘servilismo’ nei confronti degli altri.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI + ANSA/ CLAUDIO PERI)

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