Tav, la società di Marco Ponti firma l’analisi costi-benefici UE favorevole al progetto

08/03/2019 di Enzo Boldi

Mentre il governo italiano non riesce a uscire dal tunnel del Tav, all’Unione Europea è stata consegnata un’altra analisi costi-benefici sull’opera. Uno studio che apre le porte al progetto, ritenuto indispensabile e in grado di generare occupazione e un grande rilievo a livello economico per l’Italia, la Francia e tutta l’Europa. Si parla di effetti senza precedenti di effetti immediati e nel medio-lungo termine e di benefici tra i più alti rispetto a tutti gli altri progetti che coinvolgono l’UE. Una linea che sembra andare in direzione opposta rispetto allo studio commissionato dal Ministero delle Infrastrutture italiano all’ingegner Marco Ponti (tra i tanti esperti in quella commissione). Ma c’è una sorpresa: tra i firmatari dello studio consegnato al Parlamento Europeo c’è la Trasporti e Territorio srl (Trt). Chi è il presidente di questa società? Ebbene sì, l’ingegner Marco Ponti.

A svelare per primo questa notizia è stato il Tg di La7 giovedì sera. In un servizio firmato Frediano Finucci ha svelato che nell’intestazione delle 118 pagine dello studio riservato della Commissione europea intitolato «The impact of TEN-T completion on growth, jobs and the environment» ci sia la firma proprio della Trt srl, la società presieduta dall’ingegner Marco Ponti.

Lo studio UE a favore del Tav firmato (sempre) da Marco Ponti

Anche La Stampa entra nel dettaglio di questo nuovo studio. Si parla di un effetto immediato sull’occupazione, dando posti di lavoro a oltre 800mila persone, oltre ai 7 milioni di cittadini che otterrebbero benefici economici immediati al termine della realizzazione dell’opera. E non finisce qui. Tra le tante motivazioni che hanno spinto il Movimento 5 Stelle a spingere per il no al Tav c’è anche la questione ambientale. Bene, nella nuova analisi costi-benefici firmata anche dalla società dell’ingegner Marco Ponti si parla di 26 milioni di ossido di carbonio che sarebbero scongiurate.

Toninelli diceva che l’analisi costi-benefici era una sola

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, all’indomani della presentazione dell’analisi costi-benefici che spingeva il governo verso il no alla realizzazione della Torino-Lione aveva detto che era quello l’unico studio affidabile realizzato. Poi, qualche giorno dopo, ne è uscito fuori un altro. Ora ecco che è arrivata la terza versione che non solo ridimensiona l’originale, ma la stravolge. Sempre firmata da Marco Ponti (o dalla società di cui è presidente). Forse Toninelli aveva sbagliato l’accento: l’analisi costi-benefici è una sòla.

La replica di Marco Ponti

«Quella non è una analisi costi benefici, ma sull’impatto, che si basa su analisi di valore aggiunto, che nulla hanno a che fare con la analisi costi-benefici – ha spiegato Marco Ponti -. Non ci sono i costi in quella analisi là. Non misura i costi, ma il traffico, l’occupazione e l’impatto sulle imprese, la analisi di impatto si occupa di ipotesi di valore aggiunto». Però, nella prima analisi costi-benefici consegnata al Mit dall’ingegnere (presidente della Commissione istituita ad hoc) tra i costi che lo Stato italiano avrebbe dovuto sostenere c’era anche il mancato introito dai pedaggi autostradali e dalle accise sul carburante.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

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