La gaffe di Gardini che dice che Laura Boldrini è stata al governo | VIDEO

07/03/2019 di Enzo Boldi

Come nel più classico dei cortocircuiti, quando le argomentazioni populiste prendono il sopravvento si rischia di fare una figuraccia parlando a sproposito e dimostrando di non essere molto attenti a come funziona la cosiddetta ‘macchina’ governativa. Ed è così che Elisabetta Gardini, in diretta televisiva a Coffe Break, il programma di approfondimento mattutino di La7, ha lanciato una grave accusa nei confronti di Laura Boldrini. Il tema, ovviamente, è quello dei migranti e per la Capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo la colpa della situazione attuale è colpa del governo di Boldrini.

«Nei sette anni che siete stati al governo avete fatto solo business di migranti», ha gridato Elisabetta Gardini a Laura Boldrini in diretta tv. Oltre all’accusa, pregna di un populismo non corrisposto da alcun dato reale, ecco che si spegne la lampadina della razionalità. La deputata eletta con Liberi e Uguali, infatti, non aveva alcun ruolo governativo nella scorsa legislatura dato che ricopriva il ruolo di Presidente della Camera dei deputati. E, soprattutto, non aveva alcun ruolo ‘governativo’ all’interno del governo Monti dato che Laura Boldrini (nel 2011) non era una deputata.

La gaffe di Elisabetta Gardini su Laura Boldrini

L’esternazione di Elisabetta Gardini pone molti dubbi sul fatto che l’Europarlamentare di Forza Italia conosca la distinzione dei ruoli nel corso di una legislatura. Il Presidente della Camera – come lo era Laura Boldrini nel periodo finito ‘sotto accusa’ -, così come quello del Senato, è la terza carica dello Stato. Non ha poteri decisionali, ma svolge la funzione di garante per il corretto funzionamento della macchina democratica all’interno delle Aule del Parlamento, che da Costituzione è espressione della sovranità del popolo.

La polemica populista del business sui migranti

Mettendo da parte la questione sui vari ruoli all’interno delle Istituzioni italiane, continua a far sorridere l’atavica polemica sul cosiddetto business dei migranti. Questo tema è diventato la classica coperta di Linus utilizzata da chi si ostina a vivere di proclami e che, all’atto pratico, si rifugia dietro etichette a suon di hashtag social per aizzare le folle e ottenere consensi. Senza alcuna tesi a corroborare le proprie parole, ma solo per creare indignazione.

(foto di copertina da frame della trasmissione Coffee Break, su La7)

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